mercoledì 30 gennaio 2013

La C.c.

Il nostro non è uno studio enorme, tipo quelli con 10 soci, 15 praticanti, e 30 segretarie.
Cioè, come quelli in cui i nonliberi professionisti che vi lavorano  hanno la classica pausa pranzo davanti al computer e mentre trangugiano una foglia di insalata scrivono l'intestazione per l'atto da terminare entro la fine del pranzo.
No. Il nostro è uno studio più umano, in cui il capo è uno solo, maschio ovviamente, e attorno a lui giriamo noi, le donne, tante donne, troppe donne.
Funziona ugualmente così a casa, con mia madre e me che gli facciamo aria appena alza un muscolo, lui il maschio-capo-papà, e non  dico in studio. La parola "Avvocato", pronunciata dalle seguaci e segretarie, sembra similissima a quella di "dio", che nonostante non sia un'assonanza comunque è identico, perchè è il modo che fa fede: con umiltà, riverenza e timore.
Stamattina avevamo appuntamento per una C.c (conf.call) su skype alle 12.40. Alle 12.15 ero ancora in tribunale ad aspettare il turno per autenticare un odioso verbale di conciliazione di due che, per dircela tutta, avevano fatto tutto eccetto che conciliarsi, ma va bè, la legge non è matematica.
Ho cominciato a sbuffare, a guardare l'ora ostentando una certa insofferenza, fino a quando il mio occhio si è posato su un bigliettino per terra. L'ho guardato meglio, ed era lui, lui quel numero che mi avrebbe salvato la vita, il 104, e quello che stava passando era il 103. Mi sono avvicinata con un fare spontaneo, ho lasciato cadere "per sbaglio" la borsa sopra il biglietto salvagente, e chinandomi ho arraffato il mio passepartout.
- Tocca a meee! scusi, grazie, permesso..
- Lei non era il 189?
- prego? no guardi sono il 104, ecco vede, poi scusi non è che debba mostrarlo...mi fa passare, grazie gentile...
In Tribunale è così, mors tua vita mea, la dura vita della jungla legale. 
Ore 12.38, papà era sulla soglia ad aspettarmi impaziente e velocemente seguaci e io ci siamo messe ai nostri posti, mentre papà, nonno e zio in sala meeting.  "Hello": " buongiorno", "bonjour": la riunione è iniziata.
I soggetti facenti parte la conferenza virtuale erano 18. Noi 8, e gli altri.
La controparte ha cominciato con arroganza a elencare quanto avesse ragione, quanto avessimo leso certi diritti "irreali" e quanto non dovessimo essere risarciti. Papà l'ha lasciato terminare, gli ha chiesto l'età. chiamandolo comunque collega, e alla risposta 39 l'ho sentito sorridere, perchè conosco il suo fare, e poi l'ha massacrato. Il cliente dall'altra parte ha borbottato qualcosa, in dialetto veneto che "ostrega" se è difficile, e con la coda fra le gambe ha ammesso quanto poc'anzi papà gli avesse ricordato. Al decimo minuto è intervenuta seguace 3 per menzionare due sentenze appena pubblicate sul sole 24ore, e dopo poco ha incalzato seguace 2 ( l' unica mia amica ) per precisare alcune parti sul piano economico.
Seguace 1, la più frustrata e stronza, quella con cui condivido la stanza, mi ha fatto segno di prendere appunti, e io buona ho annuito.
Stavo scrivendo, ad un certo punto anche con ammirazione nel sentire la dialettica e la retorica di mio padre, quando un rumore assordante ha zittito tutti e il tutto.
Ad altissimo volume è partita "gangam style"  accompagnato da un bestemmione di seguace 1, che non riuscendo a trovare il cellulare per spegnere la "discoteca in stanza", ha rovesciato il caffe sulla tastiera del computer.
Silenzio. talmente silenzioso da essere assordante.
- Avvocato Benedetti, pronto..
- Ehmm sì scusi, ci dev'essere un'interferenza...
E in quel momento è entrato lo zio nella nostra stanza per capire cosa diavolo fosse successo.

Ho tolto le mani dal mio pc, ho guardato seguace 1 e ho scosso la testa.
L'altra mi ha guardato sconvolta, e le ho risposto " bel casino, forse è meglio che d'ora in avanti a) cambi suoneria b) annoti tu con precisione i colloqui durante le conf, call.

Papà a pranzo:
- ma hai sentito? ma cos'è che ha detto quella pazza?
- Non riesco a ripeterlo, che vergogna. speriamo non abbiano sentito...
- Ma cos'è successo esattamente che non ho capito, il caffè..e?
- Ha avuto un attacco di pazzia con bestemmia annessa... io ho paura a stare con lei sai ...
- Titti...
- Io l'ho detto... poi ti sarò sulla coscienza..sappilo.. e più che altro adesso devi cambiare pc, di sicuro si è rotto..
- Cosa???? ma tu dici?...
-eh sì papà, e chissà quanto ci costerà....

Papà ha avuto un mancamento, io un sorrisetto beffardo.

Tua Titti

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