martedì 11 novembre 2014

Trentenni e oltre

E' che poi un giorno ti svegli e hai un'età. Qualunque età.
Non dico venti, trenta, quaranta, cinquanta, dico un'età. Un'età in cui ti fai due domande.
Due domande che però non sono a caso, tipo che tempo farà domani, o quanto ha fatto la juve o il toro.
Due domande di tutto rispetto, di un certo spessore intendo, e a quel punto, sì e solo a quel punto, sarà  un gran casino. Perchè puoi mentire a tutti, anche a te stesso- se proprio vuoi scherzarti-, ma allo specchio in cui ti stai guardando fisso da ore, no.
No, perchè poi comincerà a tremare tutto il tuo castello di cristallo, che con tanta cura negli anni hai costruito, e scricchiolerà. Prima scricchiolerà e poi tremerà.
Ma in realtà non è lui che trema,  il castello di cristallo; sei tu. Questo è il vero problema.
Cioè, in questi casi non si fanno sconti. Tipo, il signore che abita in crocetta è più agevolato di Sempronio che vive in corso Belgio. O Tizio di strada Santa Brigida avrà meno problemi di Caio che sta a Pino Torinese. No. 
No, perchè la vita, quella vera, non prevede scorciatoie.
E allora hai due possibilità, o stai con lui o stai contro di lui. Lui che però sei tu, ed è un pasticcio.
Che poi diciamocela tutta, qua a Torino sono poche le persone che cadono in piedi, che dormono ogni notte con visi angelici, che al mattino preparano la colazione del campione ed escono di casa fischiettando e battono le mani a tempo di tic tac.
E' martedì sera, uno strano martedì sera. Uno di quelli che avevi immaginato in un modo, e come sempre è finito in maniera diversa.
Mi piace ascoltare i problemi altrui, molto più che raccontarli.
Da buon capricorno ho sempre la mia da dire e consigliare. Emano sentenze superando spesso il limite di velocità, ma raramente prendo la multa. Questo è sempre perchè sono capricorno, e i capricorni sono persone molto sensibili.
Che poi la storia dell'età è un macchiavellico pensiero per cercare di cristallizzare il tempo. Lo dici a venti pensando ai trenta. Lo dici a trenta pensando a quelli di quaranta e cosi vià.
Ma ho conosciuto diciottenni più vecchi di alcuni cinquatenni, e settantenni più giovani di noi trentenni.
Sarà che la vita va per il verso che deve, e che uno si scervella per capirla quando la soluzione potrebbe celarsi nello sguardo di due occhi grandi e veri che sanno amare, o almeno ci provano.
Sarà che disarmare l'infelicità è un mestiere di troppo pregio per i trentenni  che numerosi preferiscono correre dietro a falsi ideali e finti miti.
Sarà che la ricetta del sorriso  spesso rimane incastrata nelle favole dei ricordi di chi non vuole più nulla, "un trucco da poveri, ma funziona sempre".
Sarà che anni fa ho conosciuto un tipo, un gran bel tipo, uno di quelli che pur aiutandoti con la fantasia non saresti arrivata a tanto. Ecco, sto tipo era stato anni prima campione nazionale di Francia di sci nautico, con sacrifici annessi e connessi. Poi il destino, va' a sapere, gli si rivolta contro. Capita. Capita ben di peggio se è per questo, però per uno che aveva impostato la sua vita e il suo futuro in una direzione, vedersela dirottata all'improvviso è un inferno. Incidente, sta in coma per mesi, si risveglia e deve ricominciare. Da nuovo.
Sarà che come lui altri -sportivi e non-, hanno dovuto ripartire da zero con l'incrollabile tenacia di un giardiniere al lavoro, il mattino dopo il temporale.
E' stato solo un martedì sera alla Lutece, guardando a volte fuori se stesse continuando a piovere, pregando smettesse causa ombrello dimenticato, focalizzato su dubbi e misteri inerenti al campo maschile, intermezzato dal tennis (ovviamente), incorniciato da frivole questioni femminili (perchè oltre a una racchetta c'è di più) e alla fine spensierato.

Non ha poi smesso di piovere, maledizione!

Tua Titti



martedì 4 novembre 2014

Pensieri così..






 ..che vanno  e vengono tumultuosi fra un ombrello bucato e una macchina pronta a farti la doccia mentre cammini a fatica fra le pozzanghere.
 Del tipo che domani in studio mi presento con la cerata e gli stivali di gomma che usavo per raccogliere i pomodori nell'orto in campagna, del tipo che seguace-mediocre stamattina ci ha tenuti durante la pausa caffè a meditare sul polverone moncler che in realtà è tutto una mossa politica, del tipo che almeno una volta al mese mi dico "qualcosa deve cambiare" e mi rendo conto che da anni ormai nulla cambia, del tipo che il Boss passati i 60 anni non è più invecchiato e mia madre sta pianificando, a questo punto, il famigerato botulino, del tipo che su facebook dopo la novità ocaiola di ieri nessuno più ne parla, però la storia delle piume insanguinate a parere di Ginevra è stata montata perchè se no puzzerebbe la giacca, del tipo che dovevo avere una cena importante ieri sera e due ore prima mi è saltata, e quindi mi sono ritrovata davanti alla tv a commentare marco bocci che è sempre vestito uguale da 9 puntate a questa parte, ma comunque sempre un bel vedere, del tipo che vorrei sentire il mio cuore battere forte non solo per la fatica di una partita a tennis ma per qualcuno, del tipo che ho appuntamento fra un'ora al Tar e come in una tragicomica commedia  non avendo l'ombrello ho dovuto comprarlo per strada alla modica cifra di  12 euri, del tipo che la portinaia sta cucinando non so cosa con le cipolle e da un'ora- obbligati a respirare con la bocca- ci sentiamo in apnea, del tipo che in ufficio c'è aria di crisi ma il telefona squilla come non ci fosse un domani, del tipo che mi è arrivata l'ennesima multa e voglio piangere, del tipo che Viola ha perso il cellulare ed esige che gliene presti uno io, anzi il mio, ma se lo può scordare, del tipo che ho litigato con Tommi perchè mi ha preso in giro sul fatto che sono troppo permalosa, del tipo che mi sento in colpa per aver mangiato un panino al Mc e che per altro non ho ancora digerito, del tipo che Orsetta vuole sfidarmi a tennis ed è determinata non solo a battermi ma proprio ad asfaltarmi ( le amiche...), del tipo che odio tutti, e ho pure freddo.
Pensieri così.. che vanno e vengono, tumultuosi e insensati, fra la sensazione di ghiaccio ai piedi e uno starnuto inizialmente lì lì pronto per.. e poi non più.
Sono pensieri cosi, per carità..
E comunque dietro alla palline da tennis non c'è alcun animale maltrattratto, e nessun lavoratore licenziato.
Questo è importante.

Tua Titti

lunedì 3 novembre 2014

Il paradosso del perbenismo

Ok, l'anima del PM di stamattina si sta impossessando di me.
Lo sento. Me lo sento e mi dispiace, un pochino. Non troppo.
Sarà che noi capricorno dopo un po' scoppiamo, che siamo persone sensibili, che riteniamo le sfumature utili solo a dare più sapore a un piatto, che abbiamo dentro un senso di giustizia innato e forse pure esagerato, però quando vediamo/leggiamo/sentiamo cose che voi umani.. ecco, non ce la facciamo più.
Tipo?
Tipo l'allarme dei piumini fatto da oche vive, con tanto di mea culpa e lacrime da coloro i quali si sono scoperti possessori di tale sfregio.
(e  i Vegani? O forse ci sono oche alla soia? Chi lo sa..)
Cioè, quello che mi da fastidio sono coloro i quali puntano il dito, tipo i predicatori del medioevo indicandoti "domus peccatorum" e che nell'armadio avranno asili nido di ermellini  pronti a scaldare il collo dal gelo invernale.
Cioè, preferisco un Renzo che porta all'avvocato 4 capponi -vivi- per pagargli la consulenza, "perché non bisogna mai andare con le mani vuote da quei signori. Per consegnarglieli, Agnese riunì le loro otto gambe, come se facesse un mazzetto di fiori, le avvolse e le strinse con uno spago."
"Lascio pensare al lettore, come dovessero stare in viaggio quelle povere bestie, così legate e tenute per le zampe a capo all'in giù, nella mano di un uomo il quale, agitato da tante passioni, accompagnava col gesto i pensieri che gli passavan a tumulto per la mente. (…) e dava loro di fiere scosse, e faceva sbalzare quelle teste spenzolate; le quali intanto s'ingegnavano a beccarsi l'una con l'altra, come accade troppo sovente tra compagni di sventura."

Che se Manzoni fosse stato dei nostri tempi a quest'ora.. sai quante denunce? Pagine rosse oserei dire...
O meglio: scendiamo in piazza e ci ribelliamo? Tutti a casa?
Partendo da altre cause, chiedo ovviamente scusa alle oche spennate, ma ci sono bambini che cuciono palloni da calcio, ci sono bambini che vengono venduti, ci sono mattanze di ogni sorta e genere, ci sono ragazzine di 12 anni date in sposa a dei vecchi, ci sono pozzi che si chiamano così per scherzo perchè in fondo l'acqua non c'è, ci sono uomini schiavi che non diventano Trimalcione,anzi..etc etc etc..
E poi ci sono i cretini che vendono il moncler, dico io almeno regalalo, in segno di cordoglio alle famiglie delle oche. E con orgoglio lo scrivono a caratteri cubitali, ovunque. Alcuni ostentando con il famigerato cancelletto #iostoconleoche  e altri senza. Perchè non si capisce ancora se piaccia o non piaccia, il cancelletto. O se faccia più #figo dire che lo si detesta o più #cool perchè sei nel settore marketing di non so quale mega azienda.
Poi io non faccio testo, vivo col Boss che nonostante si stia sforzando a stare al passo coi tempi critica molto queste trovate "virtuali". 
Infatti preferisce non installare manco whataspp. Perchè i messaggi vecchio stile sono sicuri e certi, perchè internet è un bel modo di vivere ma una volta che non c'era nulla di tutto ciò si stava decisamente meglio.
Anzi, si stava ancora meglio quando si chiamava a casa per poter parlare con la fidanzata e chiederle di uscire.
Meglio quando a tavola si trovavano gli agnolotti freschi fatti in casa con tanto di ripieno di carne.
Meglio quando..Che potrei andare avanti per pagine e pagine elencando i pregi di allora e i difetti di adesso. Applaudendo un po' a destra e un po' a sinistra. Che vincere facile non è assolutamente difficile.  E siamo tutti d'accordo, però non abbassiamoci a fare  il gioco dell'oca.
Oca peraltro pure spennata.

 Tua Titti