Ho commesso il peggior peccato che uno possa commettere: non sono stato felice.
Non esiste la perfezione.
L'ho dovuto ammettere a me stessa anni fa quando pensai di aver incontrato l'uomo perfetto- in un momento perfetto- nella mia vita più che perfetta.
L'ho ammesso, dicevo, quando una domenica sera, dopo un wend d'amore perfetto- sotto casa- sentii stringere con passione il braccio; e io scioccamente pensando a un'ulteriore riscossione di baci perfetti sorrisi ancora più perfettamente.
Ma lui mi chiese i soldi della benzina e autostrada.
E da lì ho cominciato a peccare. E anche molto.
Ho lasciato asciugare i capelli all'aria invece che tirarmeli col phon.
Ho dimenticato di truccarmi al mattino e struccarmi alla sera.
Ho bevuto anche quattro gin tonic dopo cena e mi sono addormentata vestita a letto.
Ho litigato, fatto pace e poi litigato ancora con Viola.
Ho punito con silenzi assordanti persone che avrebbero meritato solo un acceso vai a quel paese e restaci.
Ho alimentato gossip e rovinato una cena di Natale per un misunderstanding col pescivendolo il giorno prima.
Ho mangiato polenta e cervo a iosa e bevuto genepì che manco gli alpini.
Ho cantato a squarciagola in macchina devastando i timpani di varie persone.
Ho dato per scontato alcuni comportamenti e dimenticato di riscuotere i punti al Pam.
Ho preferito il letto al tapis roulant.
Ho regalato pezzi di cuore a chi il cuore non ce l 'ha.
Ho usato il rasoio e coperto unghie sbeccate con smalti a caso.
Ho usato il ritardo come scusa di una pigrizia cronica che difficilmente abbandono.
Ho fatto la tarra in discoteca perchè- come insegnano- ognuno guardi il proprio, e sicuramente non il mio- di fidanzato.
E rifarei tutto, perchè noi peccatrici seriali abbiamo della recidiva insita in noi.
L'umano senza peccato non esiste.
La felicità sì.
Esigiamola.
E per tutte queste ragioni non scaglierò mai la prima pietra. Lo so.
Nessun commento:
Posta un commento