domenica 15 settembre 2013

Ricetta per....

Film:
Bridget Jones a Torino ( una domenica pomeriggio)

Io nei panni di Bridget.
L'ambiente torinese nei panni dell'ambiente di Bridget.
La cugi e i nipoti nei panni dei famigliari di Bridget.
 PLAY.


per
6 persone
esecuzione
impegnativa 
preparazione
1 ora( fake!)
cottura
2 ore e 50 min.
calorie
1213
vino
Barbera d'Asti


E' stato un esperimento.
Ce l'avrei messa tutta. Mi sarei impegnata tanto. Me lo sono detto varie volte mentre mi convincevo di farlo. E l' ho fatto.
Alla radio credo abbiano dato ain't no sunshine- intervallata da now we are free- dodici volte, e giurin giuretto non ero sulla frequenza nostalgiaportamivia (forse peggio, ma va bè), e o mi trovavo un'occupazione o mi sarei depressa stile carampa dipendente da gin.
Sei ragazza da dolce o salato?
- Salato, assolutamente. 
Potrebbero togliermi il cioccolato per sempre, ma non la pasta. 
La cuoca della cugi mi ha consigliato vari piatti, alla fine ho scelto questo.
E' stato un qualcosa di abbastanza premeditato, anche perchè sta storia di cucinare me la stavo studiando da qualche giorno. Da quando Viola e Orsetta mi avevano annunciato che sarebbero partite nel wend per Parigi, e le altre per non so dove.
Un capricorno come me, meteopatico&sola a Torino.. non sarebbe stata una bello spettacolo.
Meglio se ai fornelli. Anche se con mille pensieri.
In fondo ritengo che la perfezione possa anche essere di questo mondo: basta riuscire a incastrare quel + e quel -, in modo tale da azzerare quel gap di differenza e cogliere con gli stessi occhi i mille punti di vista che ciascuno vede ed è.

 Ingredienti
  • Per la pasta
  • 800 g di farina
  • 7 uova
  • 2 mezzi gusci d’acqua
  • sale

  • Per il ripieno
  • 600 g di carne di vitello
  • 400 g di carne di maiale
  • 2 cosce di coniglio
  • 400 g di spinaci lessati e strizzati
  • 3-4 uova
  • 300 g di grana padano grattugiato
  • 1 bicchiere di vino bianco secco
  • 1 cipolla tritata
  • 1 spicchio d’aglio
  • 4 foglie di salvia
  • 1 rametto di rosmarino
  • 1 foglia di alloro
  • brodo vegetale
  • 2 cucchiai d’olio
  • 1 cucchiaio di olio di semi di arachidi
  • noce moscata
  • sale
  • pepe
  • Per il sugo d’arrosto
  • 500 g di vitellone
  • 1/2 bicchiere di vino rosso
  • 1/2 litro di buon brodo poco salato
  • 30 g di burro
  • 1 cucchiaio di salsa di pomodoro
  • 1 cucchiaio d’olio
  • 1 pezzetto d’osso
  • 1 spicchio d’aglio
  • 1 cipolla
  • 1 carota
  • 1 gambo di sedano
  • sale
  • pepe
Quando ho letto l'intero elenco ho pensato di rinunciare.
Poi la cugi e gli altri ci tenevano così tanto a fare da cavia, che va bè, mi sono lanciata e ho pregato di non avvelenarli.
Mi piace cucinare. A tratti.
Non disdegno stare a tavola. La bilancia lo sa. E anche Il Valentino quando, verso aprile, mi ripresento sul solito percorso runner da casa a moncalieri. 
Ma in inverno va così.
E il grembiule che la nonna mi aveva regalato qualche anno fa, stile provenzale, in fondo non è così orribile.
Soprattutto da quando un mio ex mi ha ricordato che chi sa cucinare con passione sa anche fare l'amore nello stesso modo.
Perchè ci vuole pazienza, delicatezza, dolcezza e armonia.
Ho comprato le mie prime 10 canzoni su itunes,  e con lose yourself to dance ho iniziato.
( Comunicazione personale per Orsetta e Cami: non sono più una pirata, ma ora acquisto anche io..dovreste essere fieri di me!!!)



Preparate il sugo d’arrosto: in un tegame scaldate il cucchiaio d’olio con il burro, unite il vitellone tagliato a grandi pezzi, l’osso, le verdure tagliuzzate, lo spicchio d’aglio, salate poco e pepate. Ponete sul fuoco, lasciate insaporire, spruzzate il vino e lasciate evaporare, aggiungete la salsa di pomodoro e portate lentamente a cottura aggiungendo circa la metà del brodo via via che è necessario. Il sugo, alla fine, deve essere sempre molto umido. A cottura ultimata, circa 40 minuti, ritirate lo spezzatino, eliminate l’osso e passate al colino il fondo di cottura (deve essere abbondante) pressandolo con un cucchiaio e lasciatelo raffreddare. 

Nel mentre poi pensavo che è vero. Che c'è un ordine cosmico a cui l'essere umano, anche se cerca di evitare, alla fine deve sottostare.
E così per l'amore.
Io credo nelle anime gemelle. Credo che le persone siano speciali, tutte, indistintamente, ma solo una saprà apprezzare l'altra e viceversa.
"Lui era perfetto, ma non per te. Lo sarà per qualcun altro. E anche tu."

Preparate il ripieno: in una casseruola scaldate due cucchiai d’olio, insaporitevi la cipolla tritata e lo spicchio d’aglio intero, salate, versate alcuni cucchiai di brodo e cuocete per 10-15 minuti. Intanto in un’altra padella scaldate l’olio di arachidi, rosolatevi le carni di vitello, maiale e coniglio e poi trasferitele nella casseruola del trito di cipolla, fate scaldare, spruzzate lo spezzatino con il vino caldo, aggiungete alloro, salvia e rosmarino legati insieme, salate. Dopo 20 minuti spruzzate le carni con il brodo caldo e fatelo più volte durante la cottura che richiede circa 50 minuti o fino a quando la carne del coniglio si stacca dall’osso. A cottura ultimata delle carni lasciatele intiepidire nel loro sugo, quindi disossate il coniglio e tagliate a pezzi il resto. Eliminate dal fondo di cottura le erbe, unite gli spinaci e, a fiamma dolce, fate insaporire il tutto e poi tritatelo. Riunite il trito in una ciotola, aggiungete 200 grammi di parmigiano grattugiato e amalgamate tutto con le uova, sale e noce moscata.

Se c'è una cosa che in cucina mi piace fare è annusare il profumo che emana la padella mentre si cuoce qualcosa.
La foga nell'assaggiare mi ha bruciato la lingua.
A volte penso ancora a Darcy, al destino infame, alla mia stupidità, alla perdita di tempo e sono felice.. nonostante mille se&ma spesso abbiano ostacolato il mio percorso verso la felicità.
29 anni cominciano a essere qualcosa.
Alcune sono già mogli, altre già mamma, e altre si ricordano di valere comunque, e che ognuno è artefice del proprio destino. 


Preparate la pasta: disponete la farina a fontana, al centro sgusciate le uova, versatevi l’acqua, aggiungete un pizzico di sale e impastate fino a ottenere una massa elastica. Tirate la pasta a sfoglia sottile e, iniziando dall’alto lasciando un bordo di alcuni centimetri, disponete una fila di palline di ripieno poco distanziate fra loro. Ripiegate sul ripieno la sfoglia e, premendo con le dita, sigillate bene i bordi poi, con le mani messe di taglio, schiacciate la pasta tra un mucchietto e l’altro e sigillate i due lati. Ritagliate con la rotellina dando agli agnolotti una forma quadrata. Così di seguito sino a esaurimento di pasta e ripieno. Lessate gli agnolotti in abbondante acqua salata a bollore per 3-4 minuti, sgocciolateli, disponeteli a strati sul piatto da portata caldo e condite ogni strato con il sugo d’arrosto e il restante parmigiano. Lasciate riposare per alcuni minuti prima di servire. 

Li ho guardati e ho un po' storto il naso.
Tanta fatica per poi capire che la sembianza esatta esatta dell'agnolotto non era troppo vicina.
Ci siamo seduti a tavola.
Mi sono sentita come lo studente dopo l'interrogazione. Mentre aspetta che il professore emetta sentenza dando il voto.
A me non dispiacevano, ma un metro di misura era evidente non l'avessi.
Sarà un 6? Un 7? Un 4?
"Un 4 no però, dai.."- mannaggia..
I miei nipotini se li sono divorati. La cugi ha chiesto il bis. E io ho tirato un sospiro di sollievo.

The End

Da domani tornerò a comprare in gastronomia come le sciure torinesi. E a uscire a cena fuori come i giovani easy piemontesi.
Il film si riproporrà, forse, a Natale.
Forse. 

Tua Titti


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