giovedì 13 giugno 2013

Cerca le differenze.

Odio restare la mattina seduta alla scrivania a leggere atti, documenti, ordinanze, e a cercare disperatamente sentenze a nostro favore.
Molto meglio un giro in Tribunale. Più dinamico e utile.
Per due settimane sono stata trasferita nello sgabuzzino dello studio.
La mia stanza è occupata dagli operari.
A volte alzo gli occhi verso le pareti e cerco una telecamera: sono dentro un realityshow?
Luca Argentero però era nell'altra edizione. In questa hanno fatto un po' di tagli evidentemente, visto che l'unica partecipante sono io.
Riabbasso lo sguardo e in una lettera di un cliente scorgo parole come " anche il lavandino", " la lavastoviglie di mia madre", " il posacenere di hermes con i fiori rossi" " il corso di nuoto dei bambini"etc. fino ad arrivare" la persona peggiore del mondo" " toglietegli TUTTO".
Fuori c'è il sole, ma non lo vedo.
Lo sgabuzzino è triste. A destra ho una ramazza da campagna e a sinistra un frigo anni 80. Inutilizzato da secoli, ma qui non si butta via niente. Un giorno magari varrà molto. Un giorno.
Ginevra mi chiama. Vuole sapere cosa abbia fatto ieri sera. 
Alla fine, uscita da nuoto sono passata da Giorgino di Big&Vip che stava dando l'ennesima festa a casa con il suo Team per brindare a una causa vinta contro lo studio Pazzesco.
Appena entrata mi sono maledetta. Perchè sono venuta? Perchè?
Appena mi siedo a fianco del tizio alla ricercadidonne sento suonare il campanello.
Darcy.
Lo vedo entrare e ho un mancamento. Svengo o non svengo?
Non svengo, ma ci sono vicina.
Arraffo un bicchiere e mi faccio un ruhm e cola. Io non bevo ruhm da quando ho 16 anni, ma in certi casi bisognare fare degli strappi alla regola. Ieri era il caso.
Lo sgolo.
Provo a concentrarmi,  a pensare a qualcosa che faccia ridere, molto ridere.
Mi vengono alla mente le memorie che dovrò leggere l'indomani, e la festa che avevo dato a casa del nonno due anni fa. Il primo non-bacio ricevuto da Darcy. E non rido.
Sospiro, respiro, inspiro e torno in me. Conto fino a dieci.
Ci mettiamo a chiaccherare tutti insieme, finisco il secondo bicchiere, e ad un certo punto sembra addirittura che l'atmosfera sia diventata felice e armonica.
A Darcy è venuta una specie di psoriasi sulle mani, e in quanto a sfoghi isterici  pare sia la regina, per cui: gentalin-beta!
Darcy mi guarda, te ne intendi eh?, mi dice.
Io sorrido e gli racconto della mia dermatologa, una pazza di 45 anni con disturbi umorali piuttosto anomali,  ma tutto sommato piacevole. A volte ci sentiamo ancora.
Darcy aggrotta la fronte e vuole sapere nome e cognome.
Io tentenno poi gli dico le iniziali.
Abita in viale Thovez?
Sì, lo studio ce l'ha in casa.
Liquida la questione: le ho voluto molto bene, ma sono affari miei.
Ma ci uscivi?
Forse. Per un anno.
Chiudo gli occhi e rivedo la scena di me che le racconto di un tizio di cui ero innamorata e che mi creava scompensi psicologici di notevole portata. Ho lei davanti che mi sorride e mi dice di essere forte. Sento il rumore di una macchina che entra, non la vedo, ma noto il luccichio nei suoi occhi. E' arrivato il mio compagno, devo scappare- mi diceva. Io mi appresto a uscire e con lo sguardo triste pensavo a quanto fosse fortunata ad avere un compagno che alla sera tornava a casa. Da lei.
Era Darcy.
Tachicardia a mille. Giorgino mi riempie un altro bicchiere e io vorrei scomparire.
Viola per rincuorarmi mi ha mandato la foto dell'ultimo ragazzo con cui sono uscita, affiancata a quella della dermatologa.
Cerca le differenze.
Una la so, e non è il colore degli occhi.

Tua Titti

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