Un pensiero forse filosofico,melanconico e anche un po' nostalgico, a volte ci sta.
Come ci stanno quelle notti che vorremmo fossero senza fine, come quei sorrisi scambiati quasi per caso,ma che appagano come una risata.
Uno sguardo veloce a un qualcosa che ha attirato per sbaglio la nostra attenzione, furtivo e rapace.
Una luna troppo alta e fiera nel cielo tale da trasmettere perplessità con la sua solitudine e il voltafaccia mensile.
Un'occhiata tanto silenziosa da aver voglia di coprirsi le orecchie per il rumore della parola non detta .
Un abbraccio che non diamo, ma che vorremmo stringere per ore fino quasi ad affaticare il respiro.
Un sì che magicamente esce dalla nostra bocca come un no.
Un cielo stellato che se fosse la coperta di questo mondo scalderebbe ogni inverno con la folgore degli astri a cui non si sa dare un nome.
Una lacrima di rabbia che viene letta in chiave troppo semplice per essere capita e che crea dei solchi sulle guance simili a un letto di un fiume in piena.
La voglia di essere in due e l'amarezza della probabilità di essere soli.
Una mano tesa che non sa dove aggrapparsi a una schiena voltata.
La soddisfazione di un sorso di vino, e il volto amico di fronte.
La continua ricerca verso la felicità, e la voglia di scriverne la ricetta arrivandoci sempre più vicino.
Il sollievo che oltre all'anima, per chi ha la fortuna di crederlo, qualcos'altro è immortale dentro di noi :
il ricordo.
Uno sguardo veloce a un qualcosa che ha attirato per sbaglio la nostra attenzione, furtivo e rapace.
Una luna troppo alta e fiera nel cielo tale da trasmettere perplessità con la sua solitudine e il voltafaccia mensile.
Un'occhiata tanto silenziosa da aver voglia di coprirsi le orecchie per il rumore della parola non detta .
Un abbraccio che non diamo, ma che vorremmo stringere per ore fino quasi ad affaticare il respiro.
Un sì che magicamente esce dalla nostra bocca come un no.
Un cielo stellato che se fosse la coperta di questo mondo scalderebbe ogni inverno con la folgore degli astri a cui non si sa dare un nome.
Una lacrima di rabbia che viene letta in chiave troppo semplice per essere capita e che crea dei solchi sulle guance simili a un letto di un fiume in piena.
La voglia di essere in due e l'amarezza della probabilità di essere soli.
Una mano tesa che non sa dove aggrapparsi a una schiena voltata.
La soddisfazione di un sorso di vino, e il volto amico di fronte.
La continua ricerca verso la felicità, e la voglia di scriverne la ricetta arrivandoci sempre più vicino.
Il sollievo che oltre all'anima, per chi ha la fortuna di crederlo, qualcos'altro è immortale dentro di noi :
il ricordo.
E io non ti dimenticherò mai. - ringrazio di essere una prediletta.
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