Ci sono vari cieli su Torino, nel senso che ne ho visti tanti, di tutti i colori e di tutte le tinte: da quello che amo alla follia e smisuratamente in primavera, rosso,viola e rosa,a quello stellato che guardando in alto ti chiedi se Swarovski stia fecendo la pubblicità dei suoi nuovi articoli, a quello grigio strano appena finita la pioggia, o quello azzurro, pulito, col sole splendente ,che di norma è quello che regala belle sensazioni..
Ma io non sono tipa che crede che le stelle possano influenzare il tuo spirito, anima, karma,io interiore, e chi più ne ha ne metta, insomma quello che è : perché tra l’altro , detta francamente, non so manco riconoscere il carro , che comunque mi sembra ce ne siano due, e tutte le altre costellazioni. E mi ricordo bene che invece Cami qualcosa in più di me ne sapeva, e mi ero pure comperata il libro, per non fare proprio l’ignorante totale, caso mai a una cena fosse venuto fuori l’argomento e la disgrazia avesse puntato il dito verso di me e fossi stata costretta a dire la mia . Era intitolato “imparando gli astri”, 25 euro di immagini, spiegazioni in corsivo, e rimandi a miti di non so quale tradizione. E la prima pagina è stata molto bella, sì lo ammetto, poi però il minuto successivo ho chiuso il “trattato” e la sapienza stellare al mio cervello.
E così dicevo, questo cielo , di questi ultimi giorni qua,mi è sembrato come uno di quei bei lenzuoli profumati che ti metti in primavera quando ti infili nel letto, giusto per non stare scoperto e che ti conciliano bene il sonno e i sogni.
Confesso tuttavia che un sacco di volte mi sono chiesta se in effetti non fossero le stelle a influenzare il mio umore, o visto che Torino è città magica, questi famosi poli bianco/neri, che non sono un “cfr” alla juventus, avessero plasmato la città a proprio piacimento, così che passando ogni mattina sotto i portici di via pietro micca, quel soffitto a cassettoni non mi mandasse strane energie. O forse fossero i portoni liberty di via Bertola? o in piazza statuto fosse quell’angelo con l’astrolabio in mano, che in effetti tanto l’aria simpatica non ha?
Poi dopo queste elucubrazioni mentali, rinsavisco e capisco che se sono triste io il motivo ce l’ho, nel senso c’è qualcosa che mi tormenta, che è vero e tangibile. Perché la frase”non so cos’ho,ma sto male” a mio avviso è una vera stupidata.
Detto ciò, attualmente Torino e torinesi stiamo vivendo una sorta di strana epoca, che leggendo i giornali c’è solo da mettersi la testa fra le mani, e non come gesto d’amore che un lui ipotetico fa alla lei vogliosa d’amore, ma come per dire : ma siamo tutti pazzi?
Abbiamo anche litigato, a dirla tutta. Perché l’episodio del tizio folgorato sul traliccio non è stata cosa da poco, e per quanto riguarda la Costa consiglio una medium che trovi alla svelta chi ha fatto l’incatesimo,perché così tanta sfortuna è rara da trovare. Giorgio e Andre sono scalmanati, pro tav tutta la vita e alla gogna i nemici. Flavio e Pietro no. Viola e Azzurra ci scherzano su, Orsetta impassibile e io attonita.
Indipendentemente dall’essere pro o contro tav, con evidenti argomentazioni giustificatrici per una o l’altra posizione , mi sento di essere d’accordo ancora una volta con Massimo, che ho letto prima al bar mentre buttavo giù l’ultimo caffè della giornata. E non è questione di sensibilità o “pietà l’è morta”, è l’assurdità delle parole che vomitiamo senza rendercene conto, come quando cerchiamo di ferire qualcuno nel profondo e non potendo usare la violenza,perché noi ragazzi per bene le mani non ce le sporchiamo, utilizziamo la spada che abbiamo nella lingua della nostra bocca, che in questo caso diventa una boccaccia; perché la fortezza delle nostre idee troppo spesso è insita nelle altrui fondamenta e l’autoaffermazione del ego-so-tutto-io-e-sono-na-potenza-massima dal denigro del prossimo, senza capire che i finti machoman di norma sono quelli che poi verranno definiti “popolo L”, e per L intendo Losers.
Sì, ne convengo, non doveva arrampicarsi, ma nessuno si merita un conto così.. e non credo che sia colpa del cielo di Susa..
Mi spiace, sulla vita non si scherza.
Tua Titti
Grazie per questa foto: mi ricorda i pomeriggi in studio, quando vivevo ancora a "casa": stesso cielo e stesso panorama guardato da un qualche centianio di metri a sinistra.
RispondiEliminaIl mio nuov desktop.
Ciao.
MissUnderstanding