lunedì 27 maggio 2013

Ah, le (belle) lacrime..

In studio a volte mi colgono quei momenti da crisi isterica assoluta. A volte.
Ma non piango. Anche se vorrei.
Sono una ragazza di cuore, anche, e comunque (troppo)passionale, per cui è molto difficile trattenere magoni, però ce la faccio.
Ce la faccio nonostante la voglia di prendere la faccia della mia dirimpettaia( seguace1) e sbatterla sulla scrivania sia molto sentita.. Ma (stoicamente) evito. Molto stoicamente.
I film invece sono un discorso a parte.
Ho pianto davanti al gladiatore, le parole che non ti ho detto, serendipity, autunno a newyork, e forse anche davanti ad Avatar. Quest'ultimo però forse.
Ho pianto qualche tempo fa davanti a un messaggio mai arrivato.
Ma come dice la cugi, "in amore non vince chi fugge, ma chi sta su whatsapp on line e non risponde". ( Amen!)
Piangere è umano. Non sono una che se ne vergogna, però è successo che non volessi farmi vedere,e mi sono nascosta. Un po' per quel senso di pudore che è insito in ciascuno di noi, e un po' perchè  l'orgoglio è spesso più forte dell'umiltà di riconoscersi sensibili e veri. Che poi mi sono sempre chiesta "chissà perchè?".
Perchè nascondere la bellezza della fragilità umana?
Ma quanti perchè irrisolti ci sono nella nostra vita?
Sabato scorso è stato diverso.
Un matrimonio. Una sposa-principessa. Uno sposo-principe. Un sacerdote fantastico. Gli amici, tanti amici.
E poi io.
Seduta verso la navata centrale, col cellulare pronto alla scatto a ogni passo degli sposi e col cuore che batteva forte, ho cominciato a vedere sempre più appannato, fino a quando mi sono arresa.
Per moglie avevo pianto. Un pianto disperato. Abrracciate per un buon dieci minuti. Una vita insieme. Un sogno avverato. Un'amicizia messa alla prova e superata con la lode. Un amore anelato, e diventato reale. Insomma: "Semplicementetuttouao!"
Sabato invece ho conosciuto copiose lacrime che con prepotenza hanno solcato con fierezza le mie guance, e inerme ho lasciato che corressero.
Belle lacrime.
Lacrime di gioia. Di felicità. Di un'unione che si riesce trasmettere. Di un guadio da condividere. Di una favola da augurare a chiunque. Di un sapore dolce. Di una verità oggettiva. L'Amore.
A me, che sono la più grande ammiratrice della teoria del relativismo.
Congratulazioni.

Tua Titti

giovedì 23 maggio 2013

Un pensiero così

Così come il freddo masai di questo ultimo periodo.
Oggi c'è il sole, e forse riesco ad andare in tribunale senza sciarpa.
I  fascicoli accatastati sulla scrivania sembrano più voluminosi del solito, e come sempre ho le ore contate per leggerli e riassumerli.
La ciurma qua in studio si è dimezzata. Siamo rimasta solo più seguace1 e io.
Seguace3 è andata a New York per un master. Tornerà, forse. Dipende dal Banker che troverà. Se lo troverà.
Nel fine settimana dovrebbe nevicare. I torinesi si stanno piegando al triste destino atmosferico.
La notte dormiamo con il piumone e il pigiama di lana. Al mattino usciamo col cappotto e se continua così ci metteremo pure i guanti.
Giorgino del Big&Vip si è ridimensionato e sta capendo che "far carriera" ha un prezzo.  Ma al pranzo del lunedì con me non rinuncia.
Sabato ho una cara amica che si sposa e per l'occasione temo che sfoggerò un abito invernale con tanto di collant 30000 denari etc...
Il tennis è la mia ragione di vita. Attualmente.
Ho perso 4kg. Vorrei festeggiare con una lasagna..mi accontenterò di un bel piatto di Nespole.
L'allenatore mi ha vietato i super alcolici. " Poi fai un po' tu...". E con questa frase finale ho capito la pena che prova nei miei confronti. " Piuttosto bevi un bicchiere di vino in più...".
- Ma tu fumi?
-Io?
-Sì, tu fumi? La domanda non è difficile Titti..
-Mah, allora..dipende cosa intendi tu..
-Quante ne fumi? Non barare..
-Ecco, secondo me non arrivo a dieci al giorno..
-Ok ne fumerai 12...D'ora in avanti te ne concedo 5.
- Ma il mio maestro di tennis fuma e ha detto che lo Spritz...
-Infatti io sono il tuo preratore atletico. Correreeeee..che sei LENTA!!!!

E' quasi l'una, con"Get lucky", il nuovo tormentone musicale, che chiaramente a me piace un sacco..me ne vado in pausa. Un campo in terra rossa mi aspetta.
Seguace1 preferisce un insalata rio mare e rimanere fissa alla scrivania.
Si vede che non è un'appassionata del tennis.
Passo  e chiudo.

" Ma com'è questo preparatore atletico? Alto, muscoloso occhi verdi e abbronzato? Il mio a St. Barth era brasiliano..un bel tipo...Se vuoi ti do due dritte per.... kiss kiss tua cugi"

ps. Comunicazione interna: Anna, vorrei una mail privata in cui mi racconti delle imprese statunitensi di Cami....




mercoledì 15 maggio 2013

Azz...

Via Perrone si sta tingendo di colori grigi, sempre più grigi, quasi neri.
La pioggia scende imperterrita e non concede tregua alla primavera, che timida cerca di farsi spazio senza successo.
Stamattina ho avuto un risveglio che mi ricorderò per un bel po'.
Il campanello di casa è suonato fortissimo, alle 7.15.
Ho aperto in fretta e furia, quasi spaventata, e ho visto il portinaio con uno sguardo torvo e una lettera in mano. Per me, indirizzata proprio a me.
Lunga e stretta. Rettangolare e verde. Che con prepotenza si è inserita nelle mie mani.
La guardo e capisco che una lettera del genere non mi è assolutamente nuova. A pensarci meglio ne vedo ogni giorno di lettere così. Le compro pure a volte. Per gli altri però.
Intanto Andrea mi sta scrivendo che le sue foto del torneo di tennis a cui sta partecipando non si vedono.
Io adesso davanti ho un'altra busta, sempre verde, più grossa, e ben nascosta fra i fascicoli che dovrei leggere entro le 14 di oggi.
Una scritta imperante ha fatto sì che mi capaltussi alle 10 in via Bellezia 4.
Ho chiamato Giorgino dello studio Big&Vip con un groppo in gola. Forse ho bisogno di un avvocato.
La sua voce calma e pacata mi ha tranquillizzato, per 5 minuti. Poi la tachicardia è ricominciata.
Soliti Avvocati..
" Stai tranquilla. Qualunque cosa sia tu non devi preoccuparti. Quando vedranno il timbro proveniente da Big&Vip, i tuoi avversari cominceranno a tremare. Sei coperta. Respira a lungo che noi siamo qua per questo. Per far valere i tuoi diritti. bla bla bla bla..."
In Via Bellezia mi sono messa in coda con persone di tutte le età e  non solo. Ma comunque uniti nella disgrazia comune di trovarci lì, insieme. Ho anche riso ad un certo punto, con un tizio che mi scherniva dicendomi che ci sarebbe stata  la possibilità  mi portassero in galera. Ho riso per altre battute, non per questa, quella della galera intendo. Che nel giro di un secondo ho richiamato Giorgino per comunicargli che nel caso sarebbe dovuto correre in mio aiuto, subito.
GLI UFFICIALI GIUDIZIARI.
Che paura.
Ho assistito la scorsa settimana a uno sfratto nei pressi di Caluso. So di cosa si tratta.
Però a me, che intestato non ho manco un mq, cosa avrebbero potuto portare via?
Ho riflettuto parecchio mentre ero in coda. La signorina Pi mi ha denunciato? Ho fatto un torto a qualcuno?
Ho rubato e non me ne sono accorta? Mi porteranno via la macchina? Finirò sui giornali?
Intanto il monitor in alto segnava i numeri con una lentezza esasperante e io non ne stavo davvero potendo più.
Un signore ha cominciato a raccontarmi la storia della sua vita e alla fine ha concluso chiedendomi quanti figli avessi.
Nessuno. Non sono neppure fidanzata.
Mi ha invitata a cena. 
Magari anche no.
Finalmente è il mio turno.
Andrea spazientito dalle mie non-risposte ha iniziato a bombardarmi su whatsapp, perchè era un peccato davvero non ci fossero le sue foto.
Ho spento di scatto il telefono e imbelle ho fissato lo sportello e la signora che avrebbe dovuto emettere la sentenza sul mio destino leggendo il contenuto della lettera.
Quindi?
Tempo 30 giorni dalla data della notifica, e aprire il portafoglio.
In questi uffici si chiede solo una cosa.
Pagare. Ovvio.

Morale.
In galera non ci dovrei finire. La macchina è ancora mia. La fedina penale è  intonsa. Mio padre non verrà a saperne mai nulla. Il nonno non dovrà pagare alcuna cauzione. La nonna non mi disereda. E io ho imparato che le multe si devono pagare nell'esatto istante in cui si prendono.
Ho richiamato Giorgino, e credo stia ancora ridendosela della grossa. L'aveva capito da subito,  ma aveva preferito lasciarmi la suspence. Classica ironia forense...
284euro e care cose.
Azz...

" Con quella cifra, aggiungendo qualcosina...avresti potuto comprarti un bel paio di Louboutin, peccato...kiss kiss tua cugi!

"Ma a Parigi quindi non vieni? 250 euro è il costo dell'hotel per 3 notti...devi dirmelo però..che ti rimpiazzo..ASAP! Ginni.."

"Paga le multe veloce, e scaraventati a mettere le foto sul sito...prima ovviamente accertati sia venuto bene! Andre."

Ah, gli amici...

Tua Titti

martedì 14 maggio 2013

La storia si ripete

Non credo ai cambiamenti. Credo si possa migliorare, peggiorare, ma cambiare no.
Ne è la prova la signorina Pi. Che quella, la signorina Pi, sarà sempre così, per sempre così: cattiva, invidiosa e terribile.
Così come ne è la prova l'arcobaleno che spunta dopo la pioggia, e il sole, che fermo e preciso, rimane fisso nel cielo per illuminare il mondo.
Ieri ho pranzato con Giorgino dello studio Big&Vip.
Ogni lunedì, mi ha fatto promettere, saremmo stati insieme, tanto più che da piazza solferino a via perrone non c'è manco un kilometro; e lui vuole prendere l'andazzo di fare come i "grandi avvocati", quegli avvocati che sanno trattarsi bene.
Ora anche lui può. Ora che è praticamente socio. Praticamente.
Mi ha raccontato che è entrata una nuova collega, una nuova sottoposta nel suo caso, ma che comunque si abbassa a denominarla "collega", perchè lui è uno umile.
Io  nel mentre guardavo con orrore nel piatto una strana composizione nouvelle cuisine, che più che un albese mi sembrava un assemblaggio di plastica e colla.
Intanto Giorgino come una macchina diabolica proseguiva il suo racconto senza curarsi delle mie espressioni imbarazzate per quello che avrei dovuto disgraziatamente ingurgiatare.
Ne ll'esatto istante in cui ho infilato a forza il primo boccone in bocca,  mi sono sentita svenire.
Ma come si fa a mettere la gelatina di pollo nell'albese?
"In studio si vociferava ormai da un bel po' di Tania, e a dirla tutta non la trovo così bella. Poi lei si occupa di famiglia, quindi con me non lavorerà mai.. sai, noi del finance...cioè l'hanno messa lì perchè è la figlia di uno dei parenti di un dominus, non sanno cosa farsene secondo me..".
L'unica cosa di cui mi preoccupavo io, detta onestamente, era non vomitare a tavola.
Tania era l'ultimo dei miei pensieri, tanto più  che se era entrata da Big&Vip, e non sto dicendo Mario Bianchi, ma Big&Vip,  in mente avrà solo una cosa: la carriera.
L'opposto mio.
Con gli occhi, per tutto il pranzo ho cercato la traiettoria più veloce per il bagno, caso mai ne avessi avuto bisogno.
Non ne ho avuto bisogno. Mi sono salvata col sorbetto alla mela verde.
" Si mangia bene qui, vero? Ottimo aspetto la tua albese..Ehhhh, ma qua è il top..."
Io ho annuito timidamente e per la prima volta della mia vita ho desiderato avere il teletrasporto per arrivare il prima possibile in studio. Non ne potevo più.
Davanti al Med di piazza solferino ci siamo congedati e velocissima mi sono scaraventata in via Perrone.
Squilla il cellulare. Giorgino.( che noia!!!)
- Ehi, dimmi..
- Sono un cretino vero?
-ahahah, perchè?
-Se ridi vuol dire che lo pensi... sì lo so...Prossima volta andiamo in un posto più easy?
-Magari dove non mi mettono la gelatina sulla carne cruda?
- E col sorbetto potrai sentirti libera di chiedere anche un po' di vodka...che dici?

Non è che Giorgino con l'upgrade possa trasformarsi in uno di quei tanti deficienti che vive per lavorare invece di lavorare per vivere.. per fortuna.
Così Viola mi chiamerà per sempre ogni mattina per darmi consigli comportamentali e istruzioni per non mettere le mani addosso a seguace1, così Giulia mi sgriderà  ogni volta che a  tavola non mi terrò mangiando pane, così Andrea quando lascerò che qualcuno senza meritarlo mi ruberà il cuore,e così ciascuno di noi sarà sempre ciò che è. Nonostante le previsioni atmosferiche mutino ogni stagione, ripetendosi però ogni anno.
Del resto ieri c'erano i Cesari a Roma..e oggi..........

Tua Titti

lunedì 13 maggio 2013

Siamo lì..

Giorgino (dello studio big&vip) ce l'ha fatta.
Sì, alla fine sì!
A mezzanotte mi è arrivato un messaggio-con tanto di immagine-in cui sono riuscita a scorgere la sua firma su un contratto.
E' diventato " quasi socio" dello studio, con annesso evidente aumento dello stipendio.
Groppi in gola, foglie ingurgitate come shot, lacrime trattenute davanti a ingiuste sfuriate, pizze fredde appoggiate su codici civili, nottate passate in studio per maledette memorie da finire, galoppinaggi in tribunale come non ci fosse un domani etc.. sono comunque serviti! E lo rifarebbe per l'amor del cielo! Oh cavolo se lo rifarebbe!
Un momento come quello di ieri sera non lo scorderà più.
Ha vinto. E' un avvocato di successo. O lo sarà, perchè le carte da giocare ci sono tutte.
Quasi.
E mentre Giorgino mi spiegava, perchè l'immagine della firma era solo il casus belli per chiamarmi, io stavo tornando a casa, stanca e assonnata.
- Sai cosa vuol dire quella firma? Vuole dire SEI UN GRANDE! Vuole dire Soldi! Vuol dire che ora pure io potrò andare a pranzo al Vintage facendo mettere  sul conto dello studio. Vuol dire che avrò tre sottoposti per me. Vuol dire AUTISTA. Vuol dire che le cause le scelgo io. Che i clienti li decido io. Vuol dire che la firma è la MIA. Vuol dire che si scrive negli atti quello che decido io!
Non ho avuto manco il tempo per porre possibili quesiti, che a mala pena mi faceva dire, "ah" " bravo" "caspita" " davvero", ma forse neppure. Già le ultime tre lettere si stavano sovrapponenodo sul suo nuovo incipit euforico.
Che poi la realtà, povero Giorgino, è tutt'altra. E se Giulia mi sentisse mi farebbe una paternale di mezzora perchè il lato del mio capricorno in cui do sempre un punto di vista, in cui vedo ciò che il futuro non ha ancora mostrato, in cui ti rimetto- in poche parole- coi piedi per terra , non sempre è ben accetto. Però lo penso.
Così a sto giro me no sono stata zitta e buona e l'ho lasciato glorificarsi senza interruzioni.. Poi l'ho salutato che le cenerentole in attesa del principe azzurro hanno il coprifuoco.
Attualmente in studio siamo la segretaria, la collaboratrice domestica, e io.
Io parlo solo con la collaboratrice domestica, con cui scambio consigli sulle diete pre-prova costume, e che- poraccia- sto tediando sull' argomento base che propongo -a chiunque- ormai da un mese a questa a parte: il torneo di tennis.
"Oggi che gioco: me le becco? non me le becco? chissà? adesso chiamo il mio maestro e gli chiedo due consigli. Il mio punto forte? E quello debole? la smorzata? Io odio la smorzata. Ma poi questa qua contro cui gioco, ma chi è? Nessuno sa chi è! Un'amica della Sharapova? Il servizio da Ace, almeno una volta mi entrerà? Adesso vado in farmacia e chiedo un'integratore per la avere più forza. A pranzo? Cosa mangio? La pasta? Eh no, la pasta no..poi quella pasta lì come la butto giù?!!!
L'altro giorno li ho visti giocare gli altri! Anvedi se tirano forte!!! Orsetta che è alta 23 metri le prende tutte!!! Brunette col suo rovescio? ne vogliamo parlare? E Blondie che le prende tutte? Per fortuna Tommi e Andrea fanno solo il singolo, perchè io contro non li voglio!!!"

E' un periodo abbastanza buono.
Torino si sta vestendo da primavera e io sono allegra.
E' da parecchi mesi ormai che ho finalmente ripreso a dormire tranquilla.
La coppia neosposata non fa più rumore e io non ho più gli incubi.
Anzi, sarà la bella stagione che a fatica si sta inserendo fra vento e pioggia, che mi mette ogni giorno che passa sempre più di buon umore.
Stamattina ho incontrato lei, la sposina-sotto in piazza-con due valigie giganti e le braccia conserte.
Lui, il neoconsorte, in piedi che gesticolava e farfugliava frasi senza un senso compiuto.
Ho solo carpito " maledetto il giorno in cui ti ho conosciuto..".
Alle 11- in studio- il telefono ha squillato.
- Studio legale Benedetti.
-Sì buongiorno, sono il  Sig.Pasotti di via carlo Alberto XX, il vicino del palazzo adiacente dell' Avvocato. Vorrei prendere un appuntamento, il prima possibile.
-Certo, un attimo prendo l'agenda. Di cosa si tratta?
- Separazione.
La segretaria mi ha guardato, mi ha preso la cornetta e con tono autoritario  ha fissato l'incontro con Pasotti alle 17 di domani pomeriggio.
Io che sono una sentimentale  ci sono rimasta male. E ancora di più che avesse telefonato lui e non lei, che io sono una piuttosto solidale con le donne.
Seguace1, appena rientrata da una vittoriosa udienza, mi ha sbattuto 2 fascicoli sulla scrivania e con sguardo beffardo mi ha intimato di finirli per le 19.00 di stasera, e la mia vena romantica è scomparsa come d'incanto.
Cami è andato per lavoro a NewYork e ha incontrato Anna ieri sera.
Mi sono arrivati messaggi a go go di loro che stavano brindando e ballando su vari rooftop...
Io ho stretto i denti e ho pensato che ben che mi vada potrò mandare foto dalla statale per andare al tribunale di Ciriè.
Insomma, siamo lì...

Tua Titti

venerdì 3 maggio 2013

Il rispetto

Ogni venerdì-qua in via perrone- si fa il punto della settimana.
Oggi no.
Oggi fa brutto, il boss è in commissione edilizia in montagna, e noi si respira già l'aria del fine settimana.
Il problema è che sognare troppo ad occhi aperti apre spiragli anche ad altri tipi di pensieri, quali il riflettere su determinate argomentazioni.
Ho la brutta abitudine di lasciare sempre un pezzetto di "qualcosa" sul tavolo della mia vita,  per paura non si possa più ripetere.
Come le barbie della mia infanzia, che onestamente se mai avrò dei figli, questi non sapranno cosa farsene. A continuare con le amicizie dei giardinetti, con cui continuo a tenermi in contatto scrivendo mail fino in canada, che chissà se un giorno ci rivedremo, però non si sa mai..E a proseguire con la pasta nel piatto di portata, che mia madre ogni volta viene colta da una crisi isterica, perchè quello che avanza poi non fa nemmeno più una porzione, se alla sera qualcuno la volesse finire.
Così gli zucchini, i fagiolini, e le carote.
L'acqua però no.
L'acqua ho imparato a finirla a ogni pasto. Perchè l'acqua è sacra e non la si riufiuta mai. Anche quando non si ha più sete. E il bicchiere quando ci si alza  deve essere vuoto.
Che quando ero piccola mi sono sempre chiesta come avrei potuto apportare aiuto ai famosi "bambini poveri" che tanto a loro non avrebbe fatto differenza. E lo stesso discorso valeva quando mi lavavo i denti, che il rubinetto dovevo chiuderlo per non sprecare, che alzare e abbassare la levetta ogni volta  mi procurava un qual certo fastidio.
Come quel mandarino tanto odiato all'asilo che la suora mi ha obbligato a rimanere sola a tavola per ben tre ore perchè la mia bocca non voleva saperne di mangiarlo. E alle 16 del pomeriggio mia madre mi ha trovato con i lacrimoni e l'ultimo spicchio in mano che sembrava pesasse più di un macigno, ma che con gesto eroico alla fine è stato ingerito. E mai e poi mai sarei più rimasta a pranzo.
Stamattina sono arrivata in studio, raggiante non tanto, ma comunque sorridente e ho trovato la mia solita bottiglietta d'acqua nuova sulla scrivania. Di fianco c'erano ancora quattro dita in quella di martedì, so che è di martedì perchè da ieri non beviamo più quella " 1935..là dove volano le aquile, nasce xxx", ma un'altra e piuttosto anonima. Senza scritte imperanti intendo, ma sicuramente più economica.
L'ho vista, l'ho annusata e sono rimasta per un buon due minuti a pensare.
La butto, non la butto, mi prenderò qualche malattia, sull'acqua non si scherza, adesso la annuso, non sa di nulla allora forse è ancora buona, boh, che faccio...etc etc etc..
Ho ingannato il tempo leggendo Massimo, che un po' tutti i miei contatti di facebook hanno condiviso e ho storto la bocca. Un capricorno mancato. Sottile, feroce, tagliente, polemico e abbastanza moralista.
Per quello mi piace.
Sensibile al punto giusto da saper cogliere nel profondo i pensieri umani. Quei pensieri fragili e timidi che ciascuno ha e che in pochi vogliono e sanno comprendere.
Tipo quell'imbarazzo che un invitato può provare a una festa non conoscendo molta gente, e che il padrone di casa, se è un buon padrone di casa, dovrebbe saper alleviare rendendolo a proprio agio.
Che quelli che a me fanno più rabbia sono gli "scarponi", come mi definisce mia madre quando non presto attenzione a certi particolari o a certi attengiamenti. O anche " un elefante", che cammino calpestando il terreno senza preoccuparmi di ciò che sto distruggendo, perchè in basso-così i cretini credono-"i grandi" non guardano.
Peccato che gli elefanti abbiano( però) una buona memoria. E noi qua si dimentichi una piccola parola.
Il rispetto.
Ho bevuto l'acqua, con seguace1 che mi stava fissando come al suo solito, e "udite udite" sono ancora viva.
"Tanto rumore per nulla", avrebbe commentato qualcuno...

Tua Titti