ore 12.00
Nel letto col piumone fino al naso,ascoltando the Greatest di Cat Power, ma qua di greatest c'è solo la canzone perchè il ricordo delle sera scorsa è annebbiato da immagini..."multietniche" , di non mio gradimento.
E va bene facciamo quelli che vogliono cambiare,quelli un po' yo yo,quelli che non vanno all'arcadia o da pautasso perchè è noioso,quelli che basta sushi,quelli che desiderano scoprire la Torino "straniera"... e andiamo allora al ristorante africano. che bello, tutti vogliosi di stupore ,tutti felici e pronti per un ridente viaggio verso mete speziate e occulte. Ma io sono una che si entusiasma subito, una che vuole mille in un secondo, una che non sa aspettare, una che quando è arrivata con Viola e Azzurra,stranamente per prima , ha mandato subito mille messaggi agli amici" ma ragazzi,presto,correte,questo posto è meraviglioso,sento già i profumi di terre lontane,se chiudo gli occhi mi sembra di vedere una giraffa e un leone..etc etc.." ( non mi sono fatta di nulla , era solo per gonfiare i miei sentimenti circostanziali di pura e semplice gioia) . E gli amici che mi rispondono "ma dai, yuppi, arriviamo, non vediamo l'ora", e la signorina del locale che ci offre un vino classico tipico , che se ci fai attenzione ti riporta alla magia dell'africa, ai tramonti nella savana, alla dura legge della vita fra leone e gazzella...e io subito l'ho sperimentata questa sensazione, quasi sarei tornata a casa per assicurarmi che al posto della foto di Genova regalatami da una persona molto speciale sopra il mio letto , non ci fossi io che abbraccio a destra un ghepardo e a sinistra un fenicottero..Ma come ben si sa..tanta allegria presto può trasformarsi in delusione semplice e vera. Ci sediamo e già siamo scomodi. Ma suvvia, mica abbiamo bisogno del triclinio come gli antichi romani!!!Gli sgabelli in legno da grande puffo vanno benissimo! Arriva la signorina con turbante in testa e gentilissima ci elenca le possibilità di menù a scelta: dopo due ore di spiegazione capiamo che la scelta era solo una. ma sì , benissimo anche qua, così se mai avessimo voluto tornarci non l'avremmo fatta parlare per ulteriori ore. i primi due antipasti erano una simil farinata e couscous con peperoni,pane integrale,finocchi lessi e carote crude.. lo guardo meglio e se chiudo gli occhi non vedo proprio "La mia Africa" ,ma piuttosto mi sembra di essere in caicco a pranzo:mancavano solo i cetrioli e i pomodori. Erano però le 10,40 di sera, una fame nera e quindi a quel punto fare la schizzinosa non era assolutamente fattibile. ma speranzosa credo nel piatto principale. Viola per sicurezza chiede a parte il pollo al curry con riso. non è tipico, ma non si sente di mangiare lo spezzatino. Le arrivano due cosce di pollo arrosto, la verza , i porri, i fagioli e sotto tutto del riso. La guardo con aria di sfida, poverina ha sbagliato piatto.. poi arriva il nostro : piattone gigante in mezzo, senza posate e forchette, con spezzatino piccante in centro, e intorno,porri,fagioli,verza, verza,verza, e ancora verza. Viola si rigira e mi sorride dandomi una pacca sulla spalla. io annuisco e faccio segno al cameriere con un dito se potesse ,per cortesia, portarmi le posate e 10 litri d'acqua. Quello arriva, prendo lo sgabello , si siede dietro di me a mo' di gufo e mi spiega che non è educazione chiamare in quella maniera le persone. A quel punto sono accecata, perchè avevo fame e invece di avere davanti una buona albese con schegge di parmigiano e sedano mi stavo ritrovando resti di puzzola e zebra come piatto principale. e allora scusa se mi è scappato da rispondergli che la prossima volta chiedo a Flavio di fischiare perchè io non so farlo, così magari sente meglio e prima! Assaggio, lo spezzatino di animale ,e non è male per niente , se non fosse che era talmente piccante che ho cominciato a starnutire e a lacrimare. ma io non mi sono mica data per vinta, e no, se le cose le faccio, le voglio fare bene, così ho capito che se l'avessi accompagnato con le verza avrei sentito meno quel gusto fortissimo. poi ho preso dal piatto di Vi un po' di pollo con riso, capendo che quello non so cosa fosse, ma col pollo era solo parente e in bocca mi sono ritrovata un femore di gallina e un ginocchio di gallo, e allora sono ritornata sul piattone in mezzo, ma a quel punto la verza era l'unica via di salvezza. salvezza momentanea perchè dopo 10 minuti ho scoperto i magici effetti collaterali della verza : la verza, ho capito, è una compagna fedele e non ti abbandona più una volta ingerita..ti torna a salutare di tanto in tanto fino in gola, poi borbotta nel tua pancia come se stesse ballando lambada , e culmina con piroette nel tuo stomaco in modo tale che se mai avessi dovuto aprire bocca mentre questa sta facendo del suo meglio dentro al tuo corpo , saresti potuta esser riconosciuta come la sorella minore di Gesù , nel senso, avresti avuto quasi sicuramente la capacità di far tornare i capelli a chi non li ha più, o cambiare la tinta a una bionda in mora e viceversa. Dopo 2 ore e passa di cena finalmente sono uscita stomacata e sconvolta. manco un amaro italiano c'era, l'ho scongiurato, gli ho fatto gli occhi dolci, mi sono inginocchiata come maria maddalena pentita pronta a pulirgli le scarpe con i miei capelli, niente..non ho riscosso nessun tipo di sentimento benevolo. anzi punita con l'obbligo di assaggiare quello fatto da loro in casa. e dire che quando vado al giapponese se chiedo un montenegro o un sansimone , quelli mi rispondono che la mamma di yashiko ha fatto anche il limoncello!!!!!
Tutto quello che ho scritto... LEGGI : ITALIANO TUTTA LA VITA!
Tua Titti
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