mercoledì 2 marzo 2011

M come MORALE

Buongiorno Caro Diario,
sono un po' arrabbiata con te, non te lo nascondo.
alla fine parliamoci chiaro, tu sei una mia creazione e quindi dovresti  pensarla un po' come me. 
invece a quanto pare non so, ma sento che sei rimasto colpito dalle mie pagine precedenti.
cos'è non hai mai sentito parlare di un vibratore? o sei troppo torinese per scherzarci su?
dai va bene, ti vengo incontro e ti spiego due cose.
Non ti impartisco nessuna morale, sai che non lo farei mai  e non è assolutamente mia abitudine, tuttavia ci tengo fare alcune precisazioni. Tranquillo, non riguarderanno amplessi sessuali o sui generis. ti ho già sconvolto coi sexy shop.
Cari Lettori, perdonatemi, ma se non  metto il momento-riflessione condito da due massime in latino  o greco( lo farei ,ma forse non ho l'alfabeto sulla tastiera)  sta a finire che il diario non mi fa più scrivere.
Allora sai cosa ti dico: io lo so perchè fai così. perchè mentre leggi provi quel senso di vecchiaia che ti soffoca nel cuore. come quel  nonno che gioca con il nipotino a far scomparire le   sue stesse vene dalle mani ormai segnate dagli anni e dalle macchie.
E pensa che anche lui una volta era bambino.
E mentre lo pensa cerca di ricordarsi di aver saputo apprezzare quella vita che ormai gli stava scivolando inesorabilmente senza che lui neppure se ne potesse rendere conto. E il brutto era che i primi a tornare alla mente erano  i rimpianti.
E allora caro diario, o caro lettore ( su non facciamo gli ipocriti, è a te che mi  sto rivolgendo) non essere troppo  severo con me che forse qualcosa di profondo mantengo sempre , pur nella mia effimera superficialità! ( se ci pensi bene , la nostra esistenza potrebbe essere un paradosso, come questa mia affermazione...)
Forse dovrei  scriverti di Baruch Spinoza o di qualche "critichella alla ragione"...  ma sai che noia??
Vivere non significa soltanto trascinarsi inconsapevoli nell’evolversi del quotidiano.
Vivere è di più. Vivere non è vedere, sentire, odorare toccare o gustare. Perché ci sono essere umani che per nascita rimangono privi di uno o dell’altro senso, eppure sono più uomini della moltitudine.
Vivere non è correre a passi svelti per le strade sconosciute e perdersi nei vicoli ciechi del nostro cammino. Sai , non sempre il filo di Arianna ti fa uscire dal labirinto .
 A volte si scambia la beata normalità con la ridondante parola “ banale”. Ma fondamentalmente sarebbero in troppi a pagare per poterla  vivere. Così tanti che però metaforicamente e non solo,  preferiscono sacrificarsi e credere che la vita sia un respiro. Ma dietro un respiro c’ è di più.
Ci sono scrittori che narrano le gesta di eroi, che per sempre rimarranno impresse nella memoria dei posteri. Ce ne sono altri che scrivono di triste storie e altri ancora che per poter impressionare il pubblico si inventano aneddoti mai esistiti.
Ma io non voglio. la cosa più importante è far sorridere e a volte ricordare , amplificando i nostri pregi e i nostri difetti. perchè il bello è che siamo uomini. soggetti a errare o perdonare. ridere o piangere, e infine vivere e morire. e in mezzo ci sono miriadi di sfumature di colori che se sappiamo apprezzare potranno accompagnarci e dipengerci  per il resto della nostra vita.
E  allora sorridici su quando ti scriverò della mia" prima volta" dall'estestita o del negozio che farò bruciare o del lexotan in un cuba libre. perchè ti assicuro pagherei per poterlo sempre fare. ma la realtà continua e tutto quanto ne consegue....
adesso però scusami, ho 25 anni e se non ti dispiace me li tengo stretti e li scommetto. non come un giocatore d'azzardo, ma come chi cerca di capirne il valore.
 sai sulla vita non ci scherzo , io.
Titti.

Nessun commento:

Posta un commento