Maggio torna. Come tutti del resto.
Puntuale come un orologio svizzero- ogni anno- bussa alla porta, e oltre le tanto belle cose che si porta appresso- già decantate peraltro- ricorda quasi con arroganza anche l’altra faccia della medaglia.
In ordine menziono:
Polline.
Quindi allergia.
Caldo masai.
Quindi integratori a iosa.
Piogge asiatiche.
Quindi sbalzi umorali. Ma anche immorali.
Estate.
Quindi bikini.
Quindi prova costume.
Quindi corri Ilaria. E non fermarti mai.
Quindi non basterà.
E quindi fanghi. Guam.
E con Guam mi stoppo. Perché solo chi ha provato cosa significhi arrotolarsi stile salsiccia compressa in kilometri di pellicola per un buon 45 minuti fra la puzza-la pazienza-il fastidio- e la preghiera al miracolo- sa.
Che la camminata su carboni ardenti o scalata sull’Everest in confronto potrebbero diventare una barzelletta.
L’importante tuttavia è rimanere molto concentrati e alla larga da agenti esterni e (tragicamente) molto invitanti.
Esempio?
L’ultima mia è a 50 passi da casa ( pure vicina ) e si chiama “temerario”. E soprattutto non è una serie di squat in bilico su una pallina da tennis.
I fanghi per fortuna funzionano. Davvero.
Maggio ti aspetto. ( e non ti temo ).
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