martedì 7 ottobre 2014

Non siamo tutti uguali,forse..

...che non sto dicendo di aver scoperto l'acqua calda.
Del tipo che la cugi è alta, mentre io non arrivo manco al metro e sessantacinque. Che Azzurra è castana con gli occhi verdi, mentre io ho i capelli neri, gli occhi neri, e la carnagione perennemente abbronzata. Che Orsetta neanche dopo un mese alle Maldive riuscirebbe a diventare così..nel senso, non che sia un problema..però essere sottoposta alla classica domanda dopo 30 anni che vivo a Torino, e tutta Torino sa delle mie origini...
Ecco, ma non era questo.
E' che per un capricorno come me accettare diversi punti di vista, che alla mia ragione appaiono inconcepibili è un qualcosa di strano e difficile.
Capire chi tradisce, chi si accontenta, chi si lascia per apparenti sciocchezze senza lottare, chi pensa che la moda sia tutto perché forse ha solo quello, chi pugnala l'amico per un momentaneo capriccio, chi sorride con un coltello fra le labbra, chi asciuga con la storia che il tennis è lo sport più bello del mondo, chi ha mille amanti, chi si piange addosso e resta nel suo piccolo regno, chi sa solo criticare, chi osa dirmi che Fiorio non è il gelato migliore della città e comincia con Marchetti, Grom, il Siculo etc....ecco, ma come si fa?
Che poi non esiste un giusto e uno sbagliato, ma solo un "io penso così e l'altro cosà".
Del resto dietro a un tradimento protrebbe esserci una frustrazione, dietro all'accontentarsi una necessità di equilibrio, dietro al lasciarsi senza lottare una mancanza di forza esauritasi nel tempo e così via. Per la storia del gelato purtroppo non trovo valide giustificazioni nel pensarla diversamente da me, però approfondirò.
Perché in fondo quei colori che ho spesso usato come figure retoriche in vari discorsi, non erano solo bianco e nero. Erano tinte accese che avrebbero dovuto colare la vita degli sposi, sposi oggi arancioni, domani gialli, e dopodomani ancora azzurri.
Tuttavia  mi è capitato di non capire più certi discorsi, certe riflessioni e certi modi di agire. Che non erano poi nulla di pazzesco, se non imbevuti di quella sostanza chiamata leggerezza. Ma per me comunque troppo. E alla fine ne sono uscita con un macigno nello stomaco.
Ok, mi sono inoltrata in quei discorsi da Briget Jones, versione nerd, e ce ne vuole ( ma nulla è impossibile a un capricorno meteopatico).
Il "lo fanno tutti" "lo dicono tutti" "lo pensano tutti" è stato come uno schiaffo secco e sonoro, perché se l'eccezione conferma la regola, allora sono io quella sbagliata.
Perché Torino è quella città strana, che se non la conosci te ne innamori, ma se la vivi la puoi anche odiare. Ma alla fine "Torino non è un luogo che si abbandona"(F.Nietzsche). E io sono qua.
Ci sono quei momenti in cui capisci che la vodka è la tua unica vera amica. Perché sai con chi hai a che fare e se ne abusi dove finirai.
Che poi la tradirai -a distanza di anni- con un buon prosecco, che è meno calorico, forse, e meno dannoso, sempre forse, ma l'età suggerirà cotanta saggezza.
Altre volte invece ti accorgerai di essere sushi dipendente in ugual misura ai corsi di yoga che non ho mai condiviso. ( Anna scusa, lo so. So che un giorno verrò pure io a fare Yoga. Un giorno.)
E poi farai della mentalità vegana il tuo credo, pensando con nostalgia alla polenta e salsiccia in montagna.. ma no! Tu resterai ferma sulle tue idee, fino a quando conoscerai forse uno che ama l'albese in quel ristorantino in san salvario, che è un po' scrauso, ma forse proprio per quello ogni boccone avrà un sapore sempre più buono, e così oplà, ecco il tuo bis appena ordinato.
E allora davanti alla decisione di cambiare racchette ( le vendo, sì le vendo le mie amate Head. per info non esitate- scusate la comunicazione di servizio), davanti alla litigata per capire se sia migliore la cucina giapponese o cinese, ricordandoci però che siamo a Torino e dopo aver cenato a Cancun nulla pare abbia più gusto(questa è dell'ultim'ora, ma va bè..), davanti alla scelta di tornare a Torino dopo 7 anni a Lugano di mio cugino, davanti a una persona che lotta ogni giorno per salvare una famiglia in cui dice di non aver mai creduto, davanti a un amico disoccupato con due lauree,  davanti a mille cambiamenti e tesi portate all'onor del mondo, forse non siamo tutti uguali.
Forse.
E forse pensarla diversamente non è così male.
Ora un bicchiere di vino.
Grazie.

Tua Titti

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