( A Valsalice )
Questa volta mica pizzi e fichi, che questo pezzo verrà pubblicato e il mio slang da finta giovane, che comunque mi piace un sacco, non potrò mica scriverlo (peccato). Perchè loro, i titani- i big- i custodi del sapere vero, potrebbero svenire e rimanere sconcertati da questa sintassi un po' fai da te e un po' famolostrano, che modestamente ci sta sempre.
Ma io, da buon capricorno, non demordo e ci provo. Buttare giù "due righe" sulla serata carrambachesorpresa in realtà l'avrei già fatto, senza che nessuno me lo chiedesse, ma assà mai..e infatti guarda un po' che mi è stata richiesta (wow!) l'impressione..(il capricorno è lungimirante)
A questo punto però come faccio a mandare alla casta che mi nascondevo in bagno per saltare le ore di interrogazione? Come faccio ad ammettere che mentivo alla prof di ginnastica sulla mia fortezza nel lancio del peso, che sono alta 1,63 e all'epoca pesavo 51 kg ( meraviglia!)?
Non se po'.
Dai, ora chiudo gli occhi, torno al mio primo giorno di scuola e tento di assaporare quelle emozioni che ormai appartengono a una vita fa, che 28 anni hanno ancora un bel 2 davanti. (che un giorno guarderò con devozione..)
A Torino funzionava così, almeno nel nostro giro: scuole private per gli eletti e scuole pubbliche per chi voleva risparmiare e fare il radical chic, senza però rinunciare alle settimane bianche, celesti, gialle, azzurre, e di tutte le tinte dell'arcobaleno e chi più ne ha ne metta, della serie " i've got a ticket to the moon and back"( ciao Savage Garden!).
E poi c'eravamo noi, quelli additati perchè apparentemente consenzienti a una realtà elitaria, ma poi dove?? che da noi chi ostentava un"cavallino di troppo sulla tshirt" o un ballo de" i 18" con abito lungo e più di X invitati era marchiato a "mangiatore di pane a tradimento" ( e questa la capisce solo chi ha avuto un certo prof di inglese, che era fissato con la scrittura, che aveva sacrificato la sua vita per un valore supremo, e che nonostante tutto ricorderò sempre con affetto.).
No, forse manco questo posso scriverlo, maledizione.
Posso iniziare con grazie, che dai, la gratitudine è un valore nobile. Però poi sono bigotta e monotona.
Maledizione, ( e due.)
Sii te stessa e non sbaglierai, dicevano. E io vorrei esserlo, però poi ho paura, di non piacere, di non essere all'altezza, di deludere, di annoiare, o peggio del peggio risultare indifferente. E quindi?
Maledizione (e tre).
Ochei, ora so, scriverò di quella scuola millantata dagli ignoranti come per i vip, che lo siamo stati nel senso che abbiamo ricevuto una cultura di un certo spessore, un'umanità non da poco, e degli insegnamenti cristiani di cui si può tutto, ma di certo non vergognarsene. Che i famosi preti mi hanno avvicinato alla fede, che la profondità l'ho appresa grazie a occhi sinceri, che Don X l'altra sera a messa ha detto una frase stupenda, perchè quella è stata la nostra seconda casa nel bene o nel male, e le porte saranno sempre aperte.
Allora grazie, io ci tornerò, anche a mani vuote come non si conviene, ma in certe occasioni si necessità di umiltà per poter apprendere.
Tua Titti
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