E noi com'eravamo?
E noi eravamo,se vuoi, uguali a sti pischelli qua... ma anche diversi. Noi.. noi è un noi generalizzato..io se preferisci; i miei amici e io, classe 83(anche se preciso che sono 84!).
Io andavo al liceo in quella scuola religiosa e privata, che però grazie alla "nomea" nessuno ha mai osato dirmi : paghi e passi..asino! E no, perchè la mia scuola era quella tosta, almeno si diceva, e quindi il fatto che fosse in collina e privata, un duo che a molti faceva storcere il naso, perchè le famiglie di sinistra di strada del nobile ci sono sempre state..loro e i collaboratori domestici "esotici"... ma dicevo che almeno in questo caso, per fortuna , il tutto passava in secondo piano. E sempre questa benedetta scuola aveva regole ben precise, cioè per la verità non le trovavi scritte da nessuna parte, ma era peggio, perchè a volte , come ci insegna la giurisprudenza, la forza della consuetudine ha un valore ben profondo e radicato nei costumi del popolo. E così, ti bastava guardare un"don", pronunciare le 3 sillabe "di-sco-te.." e non arrivavi manco al "ca" finale , che capivi che era Tabù. allora abbassavi il capo, chiedevi venia e promettevi che non ne avresti più fatta menzione. Ma non era solo il "don", erano anche i laici...insomma era tutto l'entourage da cui eri contornato che non ti avrebbe ,nel bene o nel male, permesso di avere la vita "dance" che hanno sti "bocia" a 14 anni. già,a 14 anni. Io avevo mio padre che mi accompagnava davanti al locale, esattamente davanti ,e mi faceva scendere: aspettava che entrassi (qua parlo del pub, della famosa Jumpin'), piuttosto creava la coda di macchine con annessi strombazzi e schiamazzi "dai vecchio, schiaccia sto pedale..! " ma io dovevo essere dentro. Poi a mezzanotte, come Cenerentola, insieme a mia madre mi venivano a riprendere. Forse era ancora meglio lui ,del padre di Moglie, che sempre davanti alla jumpin' aveva voluto fare il "gggiovine": noi quella sera eravamo galvanizzate al massimo, lui ci aveva detto che ci avrebbe lasciate all'angolo prima, in modo tale che sembrasse fossimo arrivate "da sole".. ridenti eccoci lì davanti... e lui, cosa fa? ovviamente ci aveva seguite, e come mio padre voleva accertarsi fossimo giunte sane e salve, e non pago però aveva voluto mettere un quid di simpatia in più alla nostra serata. alza la musica a manetta, abbassa i finestrini , urla i nostri nomi e col braccio fuori ci dice " ehi ragazze...è qua la festa?". Volevamo SCOM-PA-RI-RE.
Figurati i taxi o i passaggi dagli amici... noi fino all'età di quasi 18 anni credo non sapevamo manco cosa fossero. mi era andata solo bene che a 17 anni e mezzo mi ero"fidanzata" con uno di 24 per ben 4 mesi...e allora potevo salire in macchina con lui, se no...
E poi indimenticabile..al tabata! era gennaio secondo me... noi abbiamo la casa a salice per cui per arrivare a sestriere è sempre stato un problema. non che sestriere sia sta figata, anzi ristoranti,piste, bar, rifugi,localini, gente, omini degli impianti, seggiovie, neve..insomma tutto da noi è più bello..però, però Sestriere ha il tabata. e il tabata fa sì che Sestriere sia sempre stata La Mecca a cui volgere il nostro sguardo, invidioso e sognante. e a 16-17 anni, fatti invitare dagli amici, spera di non capitare da quelli con i genitori rompipalle come i tuoi, una volta,due, tre..poi però è stancante. e così Papà pur di avermi sempre con loro nei we in montagna aveva deciso che ci avrebbe portato e riportato lui in macchina. perchè noi da salice siamo tante. Vi, Alli,Azzu,la cugi...tutte a sauze!
E allora la prima volta sto pover uomo ci ha portate a cena fuori , tutte e dieci mila, a sestriere, ed è rimasto in giro fino alle 2 con mia madre mettendoci un cinema e la ovvia discussione con la consorte. perchè dopo 30 e passa anni di matrimonio non riesci a stare senza punzecchiarti per più di 2 ore soli. il we dopo ci ha portate alle 19.00 a casa di amici, è tornato a salice e alle 3 si è messo la sveglia. mia madre non l'ha accompagnato ,e lui con un sigaro ci aspettava fuori dal tabata. "papi scusa , ci ho messo 15 min in più perchè la giacca...bla bla bla..". e così ogni volta sti 15 minuti diventavano, 20, 18,25, 30... fino a quando..una sera avevo perso proprio cognizione dell'ora. Guarda me lo ricordo ancora, mi avevano appena presentato quello che mi piaceva, ero lì a sussurrargli il numero..che vedo Viola fiondarsi su di me..." tuo padre sta parlando con Franchino, ora è in centro pista che ti cerca....lo dico alle altre , mettiamoci la giacca e usciamo veloci".
Mio padre arriva, mi vede, sorride..si PRESENTA al tipo che mi stavo baccagliando e mi fa segno che è tardi. sono le 4.
Ammutolita.
E le feste di fine anno? quelle che erano organizzate a san giorgio canavese che dista quei 50 km da torino, o quelle a vinovo che devi prendere l'autostrada?... o parliamo di quelle vere a Caluso e poi ad Asti. Erano le sagre. "mamma non vado in discoteca, puoi stare tranquilla stasera, c'è solo la festa del vino e vince chi beve di più. No ma non ti preoccupare quello che guida ha detto che beve solo all'inizio, poi alle 11 smette. "E di nuovo la dea bendata baciava i miei perchè abbiamo la casa di campagna vicino ad Asti, 10 minuti neanche, e quindi a Dasti (come dicevo io da piccola)mi e le mie amiche ci portava il solito papà. Caluso non mi è mai piaciuto. Sono salita su una giostra, che di norma non mi fanno impazzire, quella sul sedile davanti a me ha vomitato mentre eravamo tutti allegramente a testa in giù, e mi è bastata come esperienza. La prima ciucca vera è stata a 17, a casa di Blondie. non ho più toccato ruhm per 12 anni. lo ribevo da poco e non mi piace particolarmente. le sigarette a 18. e già così ci sembrava di bruciare le tappe. perchè poi a fare i grandi con il cervello di un piccolo ti fai male. e qualcuno se l'è fatto. ma la lezione raramente serve a qualcosa. Perchè non è vero che impari prima, di norma , prima, cadi solo.
Non invidio la libertà di cui godono, non invidio il portafoglio gonfio , non invidio la 4 macchina che a 17 anni hanno già cambiato, non invidio il primo bacio a 11 anni, e l'andare a letto a 14; anzi , mi dispiace solo che a voler correre ,credo non si trovi più il tempo di saper sognare, io che sono la più grande fan di questo genere qua: il sognatore, colui che crede fermamente che la realtà sia una proiezione del nostro io desiderato e anche quando pensiamo non lo sia , lo è.
In fondo noi eravamo se vuoi , più nerd, più "piccolo lord style", più " memole dolce memole" ,più "Lady Oscar", più "Holly e Benji" etc etc etc.. e alla fine ti dirò che non mi dispiace, perchè loro, questi qua di adesso dico, i nostri cartoni non li potranno mai gustare...
tua Titti