martedì 4 maggio 2021

Stella stai.

 

(Avevo detto: sul letto mai.)



Il signor Elle è sul divano, accanto c'è  Stella che se la ronfa beata. 

Dalla parte opposta della stanza ci sono io, seduta a un tavolo, che un po' li guardo per cercare l'ispirazione e un po' per accertarmi che sia tutto vero, che siamo una famiglia. Chi l'avrebbe mai detto?

Ricordo come fosse appena ieri le incalcolabili lacrime per tutti i miei amori disprezzati, disperati, e in definitiva disgraziati. 

E poi le amiche. Le mie grandi amiche. Che pazienza. A seguire me che inseguivo l'altro, che a sua volta  non voleva essere seguito. Fino alle cinque di mattina. E poi tornare a casa, cercando di aprire la porta che manco Lupin avrebbe avuto quella delicatezza. Per non farsi sentire dai genitori,  e infilarsi sotto le lenzuola ancora truccata e con mille pensieri in testa. 

E il giorno dopo a spergiurare di non toccare mai più ( mai più! ) un cocktail, e chiamare la Marghe o la Franci della situazione per ricapitolare se fosse proprio andata così male la serata o chissà magari si poteva intravedere qualche spiraglio. E noi lo spiraglio anche se non c'era lo trovavamo. Piccolo piccolo, per carità, ma c'era.

E poi che Dio abbia in gloria la Lutece. Lì, in quel luogo miracoloso, chiunque si cercasse. si aveva la concreta sicurezza di trovarlo. Con tempo sereno nuvoloso o disastroso noi presenziavamo. Noi e il mitico Traminer che talmente ne ho bevuto che ora vade retro satana!

Chissà cosa faranno i nostri figli? Dove si troveranno? Dove andranno a cercare l'amore fittizio o reale che sia?

E poi arrivava la domenica, il giorno del rendiconto. Di base non positivo, ma noi ragazze anni ottanta mica perdevamo la speranza. Perchè iniziava una nuova settimana e poi il giovedi sera sarebbe arrivato veloce. E mica all'inizio si pensava a sposarsi. Mica c'era fretta. Il tempo era dalla nostra e noi in fin dei conti l'abbiamo divorato, a volte anche avidamente,  e con le mille foto che già all'epoca facevamo ci siamo assicurate un tesoro nel cuore. 

Con la coda dell'occhio intravedo Stella  arrivare. Stella vuole uscire. Stella non sa aspettare. 

Lei non ha tempo per il mio passato. Lei vive qui e ora. E io, felice come non mai, anche. 

Grazie.

#buonanottetorino


ps. 

Se Stella sapesse di quelle notti da Gianca a cantare: 

Scivola, scivola, scivola, scivola, scivola, scivola, scivola, scivola

Scivola, scivola, scivola, scivola, scivola, scivola, scivola, scivola
Per sospirarti di più stai, stai, stai....




                                                        ( Trentanove kg e tanta fame, SEMPRE.)



( zampetta...)




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