mercoledì 17 marzo 2021

Come il pendolo di Schopenhauer (rivisitato)



                                                     
                                                       Uno dei miei "paradiso all'improvviso"



Fra un dpcm e un colore. 

Fra un articolo barbino di un giornaletto sconosciuto e una notizia trovata su una rinomata testata della stampa.

Fra un lievito madre e un pomelo. 

Fra una vita in tuta e un baby-doll per ricordare quella femminilità dispersa. 

Fra una videochiamata e una storia sul social, giusto sai. 

Fra l’aver perso la cognizione del tempo e la sicurezza della zona rossa a Pasqua.

Fra il credere di risparmiare "perché tanto non si esce" e la consapevolezza dell'opposto. 

Perché c’è Amazon&fratelli. 

Fra la preghiera si velocizzi la distribuzione del vaccino in Italia, e la lettura dello spritz regalato in Israele nei bar diventati centri vaccini. 

Fra il non poterne più di cucinare colazione- pranzo- cena ogni giorno/tre volte al giorno e la bilancia sempre più nemica. 

Fra la fortuna di uscire con il cane e la tragedia di cadere rovinosamente a terra per il cane di quarantuno kg che tira. 

Fra la promessa di cenare al ristorante il più possibile appena si potrà e la caccia alle serie tv non ancora viste. 

Fra la noia e la paura. 

Fra la rabbia e l’impotenza. 

Fra un matrimonio a breve e una festa più in là.

Fra un ottimismo oggettivamente a casaccio e la regina delle domande costanti: ma quando se ne esce? 

Ecco, in mezzo a tutti questi fra&fra ci sono io, che oscillo esattamente come un pendolo: fra la voglia matta di baciare e abbracciare chiunque e il desiderio di tornare a respirare la vita. 

Di nuovo. 



Lago di Avigliana
Cadere dal mono-sci
(anche questo è un paradiso all'improvviso)



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