martedì 24 novembre 2015

Giudicare per giudicare

Sarà il clima che da mite si sta rivelando gelido, o la consapevolezza tragica e al tempo stesso meravigliosa della vita che comunque continua. Purtroppo o per fortuna. O forse il fatto che il punto di vista di uno sia diverso da quello del vicino, ma certi eventi fino a quando non ci toccano personalmente non sono così reali.
Scrutiamo i giornali, scriviamo articoli, puntiamo il dito e poi la sera ci copriamo col piumone e tante care cose, che domani si ragionerà su altre sentenze da pubblicare.
Egoismo?
Superficialità?
Deficienza?
Siamo essere umani, dicono.  Ma cosa dovremmo fare?
E poi ci sono quelle verità che si definiscono oggettive, che la calusola " a prescindere" diventa incompatibile.
I muli vedono solo il bianco e il nero, e i vigliacchi trovano che fare gli svizzeri sia la via più semplice.
 Ho letto di tutto recentemente. Gente che si scaglia con violenza e gente che si immedesima in storici di fama mondiale, gente che ieri parlava solo della gaffe di Miss Italia e oggi è massimo esperto delle teorie americane complottistiche a partire dalle torri gemelle. I migliori sono però queli che per accertare una migliore credibilità screditano l' altrui pensiero, ma va bè.
E Quindi?
Chiamasi libertà di opionione.
Giudicare gli altri è tanto facile, più difficile è mettersi in discussione. Ma la vita ti aiuta pare, a piegarti, a bastonarti, e alla fine a capire. Forse.
Avere paura è un reato?
Io ho paura, ho sentito dire, ma fai il loro gioco, rispondono, e se capitasse qui? ma a chi vuoi che interessi questa piccola città? replicano. A Parigi io non vado, dice ancora il primo, allora sbagli! è proprio questo il momento di andare perchè non colpiscono più, e sorride. L'altro intimorito sussurra: tu ci vai?- No ho dovuto annullare, ma sarei andato, risponde seccato il secondo.
Si dice che la paura non esista, ma sia solo nella nostra mente.
Peccato che la mente sia l'arma più pericolosa che ci sia.
A chi ha vissuto il vero terrore non mi sentirei di affermarlo però. La concretezza dista parecchio da una probabile immaginazione.
 E' difficile combattere sè stessi e ciò che non si conosce.
E' spaventoso dichiarare guerra a un'idea. Le ideologie hanno radici ovunque.
Basterebbe una pala magica per sradicare gli alberi malati?
Forse sì.
Comprendiamo però dove il buio abbia iniziato a sostituire la luce, e soprattutto se tutto il mondo voglia davvero la stessa magia.

Tua Titti






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