mercoledì 6 maggio 2015

Ma la vita continua..

Perchè oggi in studio è successo di tutto.
La rivoluzione oserei dire. 
Seguace1 per la prima volta- da quando per disgrazia la conosco- mi è arrivata trafelata, con 5 minuti di ritardo, e con una faccia stile ho-bisogno-di-lexotan-in-vena (anzichè il suo classico VictoriaSilvstedt nelle  pellicole più ruggenti) trasmettendomi per una buona oretta persino della tenerezza.
E ammetto che ci sono rimasta.
Però va bè, la vita continua mi sono detta, e ho lasciato perdere.
E qui lo sbaglio.
Can che dorme non morde, si dice.
Bella roba, peccato che seguace1 non sarà mai un cane, ma solo ed esclusivamente una iena.
Forse avrei dovuto procurarmi litri e litri di Lexotan per fermare la Giovanna d'Arco che si stava impossessando della suddetta e così avrei evitato di farmi asciugare durante la pausa pranzo trattando argomenti nettamente sciocchi e noiosi. Tipo che Bastianich è un tipo rock, che Stefano Accorsi a lasciare la Casta ha fatto la cavolata della vita, che vuole iniziare un corso di pilates, che Renzi l'ha delusa, che si è annotata le creme miracolose post parto di Kate, che il vero sushi si mangia in Giappone ( ma dai?), che la fedeltà è uno stile di vita e non un valore etc etc..
Io che, apro parentesi, ho avuto anche i miei problemi dalle 9 di stamattina, del tipo indossare gli Hunter per paura della pioggia e ritrovarmi nel tratto corso Vittorio- corso Bolzano a provare a non svenire causa sauna a ogni passo.
Ma va bè, la vita continua mi sono ripetutamente detta ogni secondo, e in realtà ci ho sperato fino a quando ho visto il paradiso: il portone di Via Perrone. 
Giuro, non so se sia stata la telefonata dall' Argentina o il Boss che ieri sera  ha comunicato che neppure lei, neppure Seguace1, la meglio Avvocato del mondo parteciperà al convegno dell'Expo, ma sta di fatto che Caronte occhi di bragia ha dato di matto.
Non con il Boss ovviamente, che da noi è considerato un semi dio, indi per cui intoccabile, ma con sè stessa e un po' con me.
Ma oggi, con me, non era giornata. Me che stavo lottando fra la vita e la morte per via della tuta da sci che avevo addosso. E preciso Colmar, mica una marca di quelle dei veri pro che si raffreddano se hai caldo e si scaldano se hai freddo. E no. Queste chicche io le avrò nel 2035, quando la gente userà un telecomando e cambierà la temperatura corporea con un clic.
Ma va bè, la vita continua, suvvia.
Che poi, aggiungo solo più questa, sono pure dovuta andare da Big&Vip a lasciare una busta e ho incontrato sul mio cammino Adriana Lima seguita da Giselle e Heidi, con abiti talmente mozzafiato e stilosi che Valentino in persona ne sarebbe stato fiero.
E poi io, con la coda di cavallo, gli Hunter, pantaloni H&M, una maglia manica lunga nera di marca sconosciuta e il caldo africano.
A me Valentino, neanche in persona, avrebbe chiesto di tenere gli attaccapanni, suppongo.
Ma va bè, la vita continua.
Quindi, tornando allo Tsunami, il cataclisma infernale che stava per scagliarsi nella parte sud est dello studio, cioè nella nostra stanza, alle ore 12.45 con coraggio mi sono seduta e le ho fatto cenno che il suo momento era arrivato.
E mentre costei inveiva contro il mondo mi chiedevo se, la costei in questione, l'avessi preferita versione porno-attrice con le labbra-canotto di un colore rosso spavento e le unghie artiglio d'aquila  oppure così, stile Laura Morante in preda ad una crisi isterica e con la mano tremolante alla ricerca disperata di una sigaretta.
Sono tuttora rimasta col dubbio, ma la vita dicevo, continua.
La problematica Argentina è un nodo difficile da slegare, lei non crede di poterci andare ( chi le ha mai chiesto di andarci peraltro, ma va bè), da una settimana ha anche iniziato un corso intensivo di cucina, uno di quelli famosi al lingotto e onestamente l'ha già pagato e partire per un mese per Buenos Aires le romperebbe.
E poi adesso volare non è più cosi sicuro, meglio chiudere i deal in casa e farli venire qua i clienti, che ci mettano loro la pelle, non noi.
Anche viaggiare in macchina è pericoloso, anzi statisticamente è il peggio ( ma tiè!), e sui giornali consigliano il treno o la metro. 
Però se mio nonno mettesse a disposizione un elicotterino per andare a Milano a quella cena fra una settimana in quel posto famoso, bè lì è diverso, lei lì ci andrebbe, anche volentieri, dai.
A queste precise parole l'ho guardata, e mi sono chiesta cosa mai avessi fatto di male per sopportare seguace1. Poi l'ho rifissata meglio e ho intravisto la trasformazione: da Caron Dimonio mi stava diventando una delle sorelle vampiro( una a scelta ) di quel gran figo di Robert Pattinson in Twilight.
Peccato per i canotti al posto delle labbra, quelli le sorelle vampiro non mi sembra li avessero, e soprattutto - quelli, i canotti- una volta fatti o li sottoponi a nuova operazione o ciccia.
Però va bè, la vita continua: oggi canotti, domani chi può dirlo...

Tua Titti



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