lunedì 27 ottobre 2014
La regola dell'addizione
Ciascuno di noi ha un odore.
Spesso, almeno a me capita, associamo alcuni ricordi o perone a diversi profumi.
Una sorta di dejà vu.
E così mi è capitato stamattina: l'inverrno alle porte.
Camminavo per Via Bertola e l'ho captato. Inconfondibile.
L'ho sentito dal mio umore funereo. L'ho sentito vedendo foto di alcuni amici che pubblicano montagne innevate con scritte " powder soon" "amo la fresca" " adesso si ragiona" etc etc.. L'ho sentito perchè qualcuno mi ha chiesto se avessi voluto riproporre per Natale una festa. L'ho sentito perchè stamattina sono uscita di casa col cappotto. L'ho sentito perchè fra 3 mesi compio gli anni e mi sembra impossibile stia capitando a me.
L'ho sentito perchè i tuffi a bomba in mare aperto, poco stilosi ma molto appaganti lo assicuro, sembrano ormai appartenere a una vita fa. E soprattutto l'ho sentito quando poc'anzi mi ha chiamato la nota compagnia telefonica rompiballe per chiedermi se fossi stata interessata al "christmas phone".
Che tristezza.
Il Boss all'udire " no grazie ho già un contratto" si è catapultato nella mia stanza urlando.
Basta!
Il Boss, c'è da dire, ha anche le sue ragioni, visto che paga come un banchiere per tutta la sua famiglia la bolletta di due telefoni ogni mese.
Un componente sono io, per cui tanto allegro capisco non lo possa essere.
La cugi dice "money is just a paper", ma lo scrive solo in chat. A mio padre non oserebbe.
Viola e Anna sono abbastanza allegre invece. A fasi alterne si intende, come è giusto che sia nel nostro universo. Ma meglio di me.
Hanno compiuto gli anni: il chè vuol dire molte riflessioni sulla vita e brindisi piuttosto alcolici come scusa.
Mi viene da ridere.
Con loro ho trascorso periodi folli. Sotto tutti i punti di vista.
Siamo passate attraverso molteplici fasi:
- Gazelle e Stan Smith
- Hanno ucciso l'uomo ragno, e One more time
- DrMartens e Barracuda
- Hennessy e Berbeda ( o Barbeda, mai detto giusto credo)
- Seminari diritto Privato e esame opzionale di statisitica
- Zebra e Cave
- Convivenza, e sonodi nuovo single
- Nycity e Torinochenoia
- Rosè fresco in estate e Barolo in baita
- Sono stata tradita e perdonare non è facile
- Vorrei essere Adriana Lima e prossima vita rinasco Ivanovich
- Che bello l' Amore, e starò sola per sempre
- Adoro il cibo, e mangio 3 nigiri salmone massimo al giorno
- Vacanze faraoniche, e chi ci ospita questa estate?
- Mi piace l'uomo maturo, e Anche i giovani non sono male
- Sono stata eliminata al primo turno della racchetta d'oro e sono arrivata ai quarti
- Vorrei una famiglia con 3 bambini, e ma ci sposeremo?
- Lo sci è lo sport più divertente del mondo e toccatemi il tennis e sarò capace della qualunque
- Vodka e Gin ( ma anche tutto il resto in realtà)
- Vorrei un bravo ragazzo tranquillo e senza troppi hobby e se non fa almeno 3 sport fra cui il tennis non lo degno di uno sguardo
- Ho voglia di ballare come una matta, e Senza tavolo non metto piede in disco
- Amo Cami e per me non esiste più Cami
- Mascara rossetto cipria smalto etc sempre in borsa, e solo con il burrocacao
- W le gastronomie che risolvono le cene senza fatica e sono iscritta a 2 corsi diversi di alta cucina
- Foto di ieri e foto di oggi
Ieri:, a partire da destra in basso: Viola, Allegra, Anna, Ginevra, Orsetta, Giulia, Azzurra e io.
Oggi, cominciando dall'alto a sinistra: Azzurra, Ginevra, Io, Orsetta, Anna, Viola, Giulia e Allegra.
Scambiando gli addendi il risultato non cambia. Easy.
Tua Titti
giovedì 9 ottobre 2014
Il "deal breaker"
Da quando Giorgino di Big&Vip mi ha detto che si sposerà non lo sopporto più.
E' diventato come uno di loro. Uno di quegli avvocati che se la tirano e che infilano ogni 3 parole qualcosa in inglese. Mi viene da dire " ma parlate come mangiate", poi noto che sono tutti rachitici, e allora sto zitta.
L'ultima è stata di qualche mattina fa durante la pausa caffè.
Un tizio, un collega di Giorgin, raccontando del suo traferismento a Londra si è sentito in dovere di comunicarci che quello è stato il suo "deal breaker" con la ragazza.
Grasse chiassose risate.
"No humor no happiness" mi ha sibillato Giorgino vedendo la mia faccia.
"Stai diventando una zitellaccia, e dire che non sei manco così vecchia.."
"Due che si lasciano fa ridere?".
Ok, per distrarmi mi sono iscritta a un corso di cucina con Ginevra e Tommi.
Uno di quei corsi da "Torino beine" mica pizzi e fichi. Talmente "BEINE" che ho dovuto chiedere un prestito al Boss, giusto per capirci.
La lezione introduttiva è stata molto interessante.
Lo chef ci ha accolti, anzi prima ci ha squadrati, poi ci ha accolti, e infine ci ha messo in una sala del 700' su un divano che solo a guardarlo avevamo paura a sgualcirlo.
Una chiaccherata prima di accedere alla cucina.
Mani curate, voglia di creare e allegria: ecco gli ingredienti base per la riuscita di un buon piatto.
Perchè?
Usciti dal corso Ginni Tommi e io per cinque minuti non abbiamo aperto bocca.
Ci rimangono le grandi e curiose aspettative sui nostri futuri compagni di questo "cammino culinario" come l'ha chiamato lo Chef.
Per quanto mi riguarda, sono giunta pure io al "deal breaker" con iniziative di cotanta genialità.
C'è il Bimbi di mia cugina, di Giulia, e tante gastronomie..perchè complicarsi?
E' molto triste, me ne rendo conto.
Ma Torino è grigia, fa freddo e sui campi da tennis stanno montando i palloni, cioè..
Tua Titti
ps. Ringrazio tutti coloro che hanno espresso solidarietà per la scelta del miglior gelato di Torino.
E' bello non sentirsi soli... ;)
E' diventato come uno di loro. Uno di quegli avvocati che se la tirano e che infilano ogni 3 parole qualcosa in inglese. Mi viene da dire " ma parlate come mangiate", poi noto che sono tutti rachitici, e allora sto zitta.
L'ultima è stata di qualche mattina fa durante la pausa caffè.
Un tizio, un collega di Giorgin, raccontando del suo traferismento a Londra si è sentito in dovere di comunicarci che quello è stato il suo "deal breaker" con la ragazza.
Grasse chiassose risate.
"No humor no happiness" mi ha sibillato Giorgino vedendo la mia faccia.
"Stai diventando una zitellaccia, e dire che non sei manco così vecchia.."
"Due che si lasciano fa ridere?".
Ok, per distrarmi mi sono iscritta a un corso di cucina con Ginevra e Tommi.
Uno di quei corsi da "Torino beine" mica pizzi e fichi. Talmente "BEINE" che ho dovuto chiedere un prestito al Boss, giusto per capirci.
La lezione introduttiva è stata molto interessante.
Lo chef ci ha accolti, anzi prima ci ha squadrati, poi ci ha accolti, e infine ci ha messo in una sala del 700' su un divano che solo a guardarlo avevamo paura a sgualcirlo.
Una chiaccherata prima di accedere alla cucina.
Mani curate, voglia di creare e allegria: ecco gli ingredienti base per la riuscita di un buon piatto.
Perchè?
Usciti dal corso Ginni Tommi e io per cinque minuti non abbiamo aperto bocca.
Ci rimangono le grandi e curiose aspettative sui nostri futuri compagni di questo "cammino culinario" come l'ha chiamato lo Chef.
Per quanto mi riguarda, sono giunta pure io al "deal breaker" con iniziative di cotanta genialità.
C'è il Bimbi di mia cugina, di Giulia, e tante gastronomie..perchè complicarsi?
E' molto triste, me ne rendo conto.
Ma Torino è grigia, fa freddo e sui campi da tennis stanno montando i palloni, cioè..
Tua Titti
ps. Ringrazio tutti coloro che hanno espresso solidarietà per la scelta del miglior gelato di Torino.
E' bello non sentirsi soli... ;)
martedì 7 ottobre 2014
Non siamo tutti uguali,forse..
...che non sto dicendo di aver scoperto l'acqua calda.
Del tipo che la cugi è alta, mentre io non arrivo manco al metro e sessantacinque. Che Azzurra è castana con gli occhi verdi, mentre io ho i capelli neri, gli occhi neri, e la carnagione perennemente abbronzata. Che Orsetta neanche dopo un mese alle Maldive riuscirebbe a diventare così..nel senso, non che sia un problema..però essere sottoposta alla classica domanda dopo 30 anni che vivo a Torino, e tutta Torino sa delle mie origini...
Ecco, ma non era questo.
E' che per un capricorno come me accettare diversi punti di vista, che alla mia ragione appaiono inconcepibili è un qualcosa di strano e difficile.
Capire chi tradisce, chi si accontenta, chi si lascia per apparenti sciocchezze senza lottare, chi pensa che la moda sia tutto perché forse ha solo quello, chi pugnala l'amico per un momentaneo capriccio, chi sorride con un coltello fra le labbra, chi asciuga con la storia che il tennis è lo sport più bello del mondo, chi ha mille amanti, chi si piange addosso e resta nel suo piccolo regno, chi sa solo criticare, chi osa dirmi che Fiorio non è il gelato migliore della città e comincia con Marchetti, Grom, il Siculo etc....ecco, ma come si fa?
Che poi non esiste un giusto e uno sbagliato, ma solo un "io penso così e l'altro cosà".
Del resto dietro a un tradimento protrebbe esserci una frustrazione, dietro all'accontentarsi una necessità di equilibrio, dietro al lasciarsi senza lottare una mancanza di forza esauritasi nel tempo e così via. Per la storia del gelato purtroppo non trovo valide giustificazioni nel pensarla diversamente da me, però approfondirò.
Perché in fondo quei colori che ho spesso usato come figure retoriche in vari discorsi, non erano solo bianco e nero. Erano tinte accese che avrebbero dovuto colare la vita degli sposi, sposi oggi arancioni, domani gialli, e dopodomani ancora azzurri.
Tuttavia mi è capitato di non capire più certi discorsi, certe riflessioni e certi modi di agire. Che non erano poi nulla di pazzesco, se non imbevuti di quella sostanza chiamata leggerezza. Ma per me comunque troppo. E alla fine ne sono uscita con un macigno nello stomaco.
Ok, mi sono inoltrata in quei discorsi da Briget Jones, versione nerd, e ce ne vuole ( ma nulla è impossibile a un capricorno meteopatico).
Il "lo fanno tutti" "lo dicono tutti" "lo pensano tutti" è stato come uno schiaffo secco e sonoro, perché se l'eccezione conferma la regola, allora sono io quella sbagliata.
Perché Torino è quella città strana, che se non la conosci te ne innamori, ma se la vivi la puoi anche odiare. Ma alla fine "Torino non è un luogo che si abbandona"(F.Nietzsche). E io sono qua.
Ci sono quei momenti in cui capisci che la vodka è la tua unica vera amica. Perché sai con chi hai a che fare e se ne abusi dove finirai.
Che poi la tradirai -a distanza di anni- con un buon prosecco, che è meno calorico, forse, e meno dannoso, sempre forse, ma l'età suggerirà cotanta saggezza.
Altre volte invece ti accorgerai di essere sushi dipendente in ugual misura ai corsi di yoga che non ho mai condiviso. ( Anna scusa, lo so. So che un giorno verrò pure io a fare Yoga. Un giorno.)
E poi farai della mentalità vegana il tuo credo, pensando con nostalgia alla polenta e salsiccia in montagna.. ma no! Tu resterai ferma sulle tue idee, fino a quando conoscerai forse uno che ama l'albese in quel ristorantino in san salvario, che è un po' scrauso, ma forse proprio per quello ogni boccone avrà un sapore sempre più buono, e così oplà, ecco il tuo bis appena ordinato.
E allora davanti alla decisione di cambiare racchette ( le vendo, sì le vendo le mie amate Head. per info non esitate- scusate la comunicazione di servizio), davanti alla litigata per capire se sia migliore la cucina giapponese o cinese, ricordandoci però che siamo a Torino e dopo aver cenato a Cancun nulla pare abbia più gusto(questa è dell'ultim'ora, ma va bè..), davanti alla scelta di tornare a Torino dopo 7 anni a Lugano di mio cugino, davanti a una persona che lotta ogni giorno per salvare una famiglia in cui dice di non aver mai creduto, davanti a un amico disoccupato con due lauree, davanti a mille cambiamenti e tesi portate all'onor del mondo, forse non siamo tutti uguali.
Forse.
E forse pensarla diversamente non è così male.
Ora un bicchiere di vino.
Grazie.
Tua Titti
Del tipo che la cugi è alta, mentre io non arrivo manco al metro e sessantacinque. Che Azzurra è castana con gli occhi verdi, mentre io ho i capelli neri, gli occhi neri, e la carnagione perennemente abbronzata. Che Orsetta neanche dopo un mese alle Maldive riuscirebbe a diventare così..nel senso, non che sia un problema..però essere sottoposta alla classica domanda dopo 30 anni che vivo a Torino, e tutta Torino sa delle mie origini...
Ecco, ma non era questo.
E' che per un capricorno come me accettare diversi punti di vista, che alla mia ragione appaiono inconcepibili è un qualcosa di strano e difficile.
Capire chi tradisce, chi si accontenta, chi si lascia per apparenti sciocchezze senza lottare, chi pensa che la moda sia tutto perché forse ha solo quello, chi pugnala l'amico per un momentaneo capriccio, chi sorride con un coltello fra le labbra, chi asciuga con la storia che il tennis è lo sport più bello del mondo, chi ha mille amanti, chi si piange addosso e resta nel suo piccolo regno, chi sa solo criticare, chi osa dirmi che Fiorio non è il gelato migliore della città e comincia con Marchetti, Grom, il Siculo etc....ecco, ma come si fa?
Che poi non esiste un giusto e uno sbagliato, ma solo un "io penso così e l'altro cosà".
Del resto dietro a un tradimento protrebbe esserci una frustrazione, dietro all'accontentarsi una necessità di equilibrio, dietro al lasciarsi senza lottare una mancanza di forza esauritasi nel tempo e così via. Per la storia del gelato purtroppo non trovo valide giustificazioni nel pensarla diversamente da me, però approfondirò.
Perché in fondo quei colori che ho spesso usato come figure retoriche in vari discorsi, non erano solo bianco e nero. Erano tinte accese che avrebbero dovuto colare la vita degli sposi, sposi oggi arancioni, domani gialli, e dopodomani ancora azzurri.
Tuttavia mi è capitato di non capire più certi discorsi, certe riflessioni e certi modi di agire. Che non erano poi nulla di pazzesco, se non imbevuti di quella sostanza chiamata leggerezza. Ma per me comunque troppo. E alla fine ne sono uscita con un macigno nello stomaco.
Ok, mi sono inoltrata in quei discorsi da Briget Jones, versione nerd, e ce ne vuole ( ma nulla è impossibile a un capricorno meteopatico).
Il "lo fanno tutti" "lo dicono tutti" "lo pensano tutti" è stato come uno schiaffo secco e sonoro, perché se l'eccezione conferma la regola, allora sono io quella sbagliata.
Perché Torino è quella città strana, che se non la conosci te ne innamori, ma se la vivi la puoi anche odiare. Ma alla fine "Torino non è un luogo che si abbandona"(F.Nietzsche). E io sono qua.
Ci sono quei momenti in cui capisci che la vodka è la tua unica vera amica. Perché sai con chi hai a che fare e se ne abusi dove finirai.
Che poi la tradirai -a distanza di anni- con un buon prosecco, che è meno calorico, forse, e meno dannoso, sempre forse, ma l'età suggerirà cotanta saggezza.
Altre volte invece ti accorgerai di essere sushi dipendente in ugual misura ai corsi di yoga che non ho mai condiviso. ( Anna scusa, lo so. So che un giorno verrò pure io a fare Yoga. Un giorno.)
E poi farai della mentalità vegana il tuo credo, pensando con nostalgia alla polenta e salsiccia in montagna.. ma no! Tu resterai ferma sulle tue idee, fino a quando conoscerai forse uno che ama l'albese in quel ristorantino in san salvario, che è un po' scrauso, ma forse proprio per quello ogni boccone avrà un sapore sempre più buono, e così oplà, ecco il tuo bis appena ordinato.
E allora davanti alla decisione di cambiare racchette ( le vendo, sì le vendo le mie amate Head. per info non esitate- scusate la comunicazione di servizio), davanti alla litigata per capire se sia migliore la cucina giapponese o cinese, ricordandoci però che siamo a Torino e dopo aver cenato a Cancun nulla pare abbia più gusto(questa è dell'ultim'ora, ma va bè..), davanti alla scelta di tornare a Torino dopo 7 anni a Lugano di mio cugino, davanti a una persona che lotta ogni giorno per salvare una famiglia in cui dice di non aver mai creduto, davanti a un amico disoccupato con due lauree, davanti a mille cambiamenti e tesi portate all'onor del mondo, forse non siamo tutti uguali.
Forse.
E forse pensarla diversamente non è così male.
Ora un bicchiere di vino.
Grazie.
Tua Titti
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