Tutti prima o poi partiamo.
C’è chi parte per un viaggio, c’è chi parte per lavoro, c’è chi parte per non pagare più le tasse in Italia, c’è chi parte per ritrovare sé stesso, c’è chi parte per scappare o semplicemente c’è chi parte per un semplice fine settimana fuori porta.
E’ partito Darcy, per sempre.( forse)
Tutti bene o male abbiamo avuto un/una Darcy nella nostra vita (non come il mio, almeno lo auguro) , ma comunque quella persona idealizzata, idolatrata, adorata come un piccolo buddah che fondamentalmente non si meritava tutte queste enormi attenzioni da parte nostra.
Oppure anche quel Darcy sotto forma di fidanzato/a ufficiale con cui pensavi di costruire una famiglia e sfornare fantastici pargoli futuri re del mondo, ma che un giorno svegliandoti e vedendolo al tuo fianco capisci che altro che compagno per la vita, quello è uno straniero nel tuo letto e neppure troppo simpatico.
Ma questa oggettiva e meravigliosa riflessione, la prima, quella della versione Darcy piccolo buddah, di norma viene elaborata tempo dopo, quando voltandosi indietro ci si chiede come cavolo sia potuto succedere che ci siamo fatti mettere i piedi in testa per così tanto tempo,( però è accaduto). I giudici altrui, non terzi e manco imparziali che millantano che solo ai pazzi capitano certe cose: o non sono umani o è gente che è caduta in piedi e quindi non sa, per cui non vengono presi in considerazione, da noi poveri mortali! ( a cui invece è accaduto tutto e senza sconti)
Il dramma, a mio avviso, di queste situazioni è che, quando il Darcy di turno si pente e capisce il valore di cui si era portatori, a te di default non fa più caldo né freddo e,per esempio, a noi della gran categoria capricorni scoccia parecchio perché una bella vendetta ci avrebbe tanto fatto piacere.(Peccato di nuovo) Ma ormai è troppo tardi e nonostante si dica che l’indifferenza sia la miglior arma/scudo, non siamo capaci a far soffrire un qualcuno a cui siamo stati legati in maniera anche utopica e così ci ritroviamo con in mano un pugno di fumo e l’amaro in bocca. Amen.
Darcy mi ha mandato dei fiori lo scorso mese, scusandosi per tutto, e vista la mia non-reazione ha deciso di accettare un lavoro all’estero per far sì che il tempo potesse magari sistemare le cose.
Il tempo però non è un cantiere ricostruisci-sentimenti, ma semplicemente un mezzo per riequilibrare quella pace interiore che era un po’ scomparsa, ma niente di più.
I gran signori sono quelli che voltano le spalle e vanno dritto per la propria strada, i nobili, invece, augurano il meglio con un sorriso( io non sono nobile), mentre la gente comune sospira con un leggero bruciore di stomaco, ma sollevata capisce che finalmente il calvario è finito e si ritrova già al terzo giorno: la resurrezione.
Ma in fondo queste partenze mettono comunque un po’ di malinconia, perché noi dal cuore passionale siamo sensibili e mettere un punto è come decidere di sacrificare una parte di sé stessi, anche se la più brutta, ma pur sempre nostra. Però lo si fa.
Per quanto riguarda l’italiano che pensava di condividere il letto con la siciliana e che un giorno alzandosi mette a fuoco che la signorina è scozzese, in quel caso lì ci si augura ci si lasci senza rimpianti e rimorsi, che in fondo sputare nel piatto in cui si è mangiato per mesi non è affare da veri gentleman…
Per quanto riguarda noi, giovani easy di Torino, partiremo con un sorriso smagliante per un w-e tutto sapore di sale-sapore di mare, previsioni permettendo…
La squadra sarà composta da una bilancina, un cancro, 2 gemelli e un capricorno(indovina chi?).
In questo caso nessuna malinconia, ma solo voglia di fare mille tuffi a bomba( e questi mi vengono benissimo), un giro sulle ciambelle( sperando di non scorticarci) e magari un banone ( che però se cado non risalgo più, azz..)
Non tutte le partenze vengono per nuocere….;)
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