lunedì 14 dicembre 2015
Solo per dire...
Verso metà novembre una scia magica comincia a ondeggiare nell'aria e matematicamente dalla prima settimana di dicembre si installa nella mente delle persone. Volenti o nolenti.
E per i nolenti si trasforma nella forma più bassa di arte occulta.
Fra i doni umani innati più pregiati annovero la sensibilità. La delicatezza nel non far pesare ciò che si ha a differenza di altri. E non parlo di venale materialità. Che di venale attualmente c'è ben poco.
Parlo di quei regali che non si possono comprare nè da chanel nè da cartier. Sempre che da chanel e cartier si racchiudano i pensieri più proibiti.
Parlo di quei sorrisi che se non si fingono si viene additati come pessimisti.
Parlo di ciò che si desidera superata l'età dell'innocenza e spensieratezza.
Parlo di quelle stelle nel cielo che brillano e formano un magone in gola che trangugiare diventa impossibile.
Parlo di quando si cresce e si sente il cuore pesante e le mani vuote.
Parlo di quelle lacrime che bisogna nascondere perchè nessuno comprenderebbe.
Parlo di quando si anela ormai anche solo più un respiro perchè non si riesce a placare l'affanno.
Parlo di quando arriva il famoso Natale e si desidererebbe addormentarsi e risvegliarsi dopo capodanno. Perchè anche capodanno è una gran rottura.
Cinismo?
E no.
Il mondo è bello perchè vario, e fra i diversi ci sono anche quelli che non sono caduti in piedi.Quelli che dopo aver battuto il naso, hanno ancora tutto il restante corpo da battere e aspettano il crack dell'ultimo osso, per poter iniziare nuovamente da capo. Ma nel mentre aspettano.
Il Natale per alcuni è cosi.Uno schiaffo non meritato, ma molto forte. E fa male.
Sono queste famose feste comandate che ti sbattono in faccia le croci e i macigni che si portano sulla schiena, ma ormai abituati si prova a non farci più caso, e spesso si rimanda il conto.
Ma prima o poi lo si paga. E puntuale arriva.
Arriva armato di ricordi carichi di nostalgia e rimorsi. A volte.
Altre con bagagli di realtà immutabili e sogni mai avverati.
In questi frangenti io apprezzo quelli di sopra, quelli dal dono pregiato, quelli che capiscono.
In realtà li apprezzo sempre, ma in queste occasioni di più.
Perchè se a loro è andata bene, non si permettono di moralizzare e anzi sono ben consci di una provvidenza benevola.
Perchè non chiedono il colore delle luci colorate dell'albero, e se nel presepe hai già messo Gesù bambino oppure aspetti il 24 sera.
Perchè non obbligano a scambiare pacchetti infiocchettati quando il motivo non si vede.
Perchè non lasciano a casa nessuno quella sera, perchè il gin sarà anche un buon compagno ma in fondo non risolve.
Perchè non fanno differenza fra dolore grande o piccolo, visto che tanto di quello si parla e la radice è la medesima.
Perchè non guardano dall'alto in basso giudicando e pensando che ognuno sia artefice del proprio destino, ma si mettono in quei panni sbagliati e immaginano cosa si provi.
Perchè dietro a una gesto di rifiuto sanno leggere un bisogno spassionato di un abbraccio.
Perchè per sentirsi al buio non c'è bisogno di spegnere la luce, e a me piacciono quelli che sanno riaccenderla. Agli amici, ai conoscenti e anche agli affini.
Il Natale ha questa forza.
Sa rammentare con accuratezza le ferite ancora aperte, riaprire nel dubbio alcune cicatrici e creare un vortice di rimpianti nella testa.
La fortuna vuole però che duri solo un giorno, e che ci siano persone di cui sopra, che coi piedi ben saldi alla terra sappiano tendere una mano per aiutare a rialzarsi o anche solo per una carezza.
E' impopolare vedere l'altro lato della medaglia, soprattutto quando di fronte si ha l'immagine di Babbo Natale che con la sua barba bianca e lunga sorride e ha nel sacco tanti bei regali.
E' molto impopolare, me ne rendo conto, e spiace quasi rovinare l'atmosfera tutta cuori e scintille mostrando uno spaccato di realtà che mette tristezza al solo pensiero.
E' villanamente impopolare dare pizzicotti di vita vissuta a chi ha già vestito il cane a festa, ordinato aragoste e caviale in pescheria, e preparato il tacchino farcito per servire agli ospiti un mare monti che non si sbaglia mai.
E' sfacciatamente impopolare fare uno sgambetto di questo genere a chi è contento del suo orticello e non vede oltre.
Sarà spudoratamente impopolare ricordarlo, ma sull'esistenza di Babbo Natale ho qualche dubbio, mentre su altre realtà ne ho la certezza.
Buone feste.
Tua Titti
giovedì 3 dicembre 2015
Strana gente gli Avvocati
Io amo gli Avvocati.
Mio padre e il mio fidanzato.
Sanno sempre tutto. Trovano la logica per qualsiasi ragionamento. Tengono in mano il codice come fosse il Santo Sacrissimo Graal e quando proferiscono verbo snocciolano profezie che manco Nostradamus avrebbe osato tanto.
La ragione, inutile ricordarlo, è sempre dalla loro. Provare per credere, e non lo suggerisco.
Dialetticamente parlando sono dei fenomeni. Il lessico così fornito e vasto riesce a confondere l'infelice interlocutore a tal punto che spesso è consigliabile piegarsi davanti a cotanta retorica illuminante piuttosto che continuare ad ascoltare ad oltranza il letale soliloquio.
Perchè è palese sia un soliloquio. E soprattutto letale.
Via Assarotti, Via Santa Maria, Via Del Carmine, Via Perrone, Via Juvarra, Via delle Orfane, Via Corte d' Appello, Piazza Solferino etc, sono le vie storiche degli studi legali di una volta.
Per comodità si intende, non per altro.
Il Tribunale del resto era qua dietro, a due passi.
Da anni però le cose sono cambiate, e i passi sono ben più di due.
Big&Vip per dire, che Maximo Dominus1 e Maxi Dominus2 avevano iniziato umilmente in Via San Domenico, si è spostato in uno dei palazzi più belli del centro. Gli Innominabili&Associati hanno un attico in Corso Re Umberto sui 500mq, lo studio Pazzesco ha fatto che prendere direttamente un'intera villa della crocetta e così a seguire. Non per altro ovviamente, ma per comodità.
Del resto ora il Tribunale è in corso Vittorio.
Noi invece siamo sempre qua. Legati alle vecchie tradizioni e viva viva le consuetudini. Un solo Dominus, il Boss, e i seguaci.
Se penso a quando sono andata da Big&Vip per consegnare una busta, e per poco non mi servivano champagne nell'attesa, sorrido: stamattina da noi si è rotta anche la macchinetta del caffè degli anni 90'.
Eppure qua suonano alla porta ragazzi deliranti, che dopo aver sostenuto la prova d'orgoglio di sei mesi nel Luxury Legal Sabaudo Law Office , implorano anche solo di fare le fotocopie.
Poi capita che se non sei come la cugi che ha carte di credito come clinex, cerchi di trovare un posto felice in questo mondo.
Seguace2 si è messa in proprio e mi scrive che fra un po' farà domanda come centralinista e probabilmente guadegnerà di più, seguace3 ha aperto un ristorante messicano, seguace1 millanta di partire per un lungo viaggio, e Giorgino dello studio Pazzesco si è buttato nell'imprenditoria.
Cioè, Giorgino che aveva ricevuto qualche mese fa la Mirabile Lettera per diventare Socio...
Strana gente gli avvocati.
Freddy che è nuovo invece sta mantenendo l'entusiasmo iniziale e non vede l'ora di pubblicare trattati, e al Boss piace molto questa presa di posizione.
Da domani infatti, visto che la macchinetta del caffè si è rotta, sarà lui stesso a portarci caffè e capuccino.
Strana gente gli Avvocati.
I cosiddetti Squali sono categorie disprezzate da noi di Via Perrone. Il Boss si vanta di vincere e mantenere comunque un'etica. Allara docet. ( famoso, nobile e temibile Professore di legge dei tempi che furono).
Da dire però che al cliente non è che importi molto la morale del legale, e se quell'avvocato che falsificò le prove con le impronte di periti oltralpe-probabilmente pagati profumatamente- se non fosse stato scoperto e avesse vinto..voi da chi andreste?
Strana gente gli Avvocati.
Il Bruno Caccia Palace, che non è un night club o un resort, ma il Tempio per eccellenza dei principi del foro torinese, per qualche tempo è stato privato del bar. Una sensazione simile a quella di un pellegrino che si reca apposta a Delfi per un oracolo e non trova la Pizia. All'incirca.
Questo comunque è da menzionare, poichè nell'aria per mesi aleggiò fluttuante e a fasi non alterne un malcontento generale. Non si poteva andare avanti con bicchierini di plastica e merendine preconfezionate.
Un avvocato dello studio Pazzesco che devo vedere domani per uno scambio di memorie mi ha invitata a incontrarci nel nuovo punto ristoro, il bar per l'appunto. Il livello pare si sia alzato e di parecchio. E nel whatsapp ha aggiunto in ordine: la faccina che sorride, le mani che applaudono, una stella e un bicchiere di vino.
Per l'ultima, il bicchiere di vino, ha ricevuto da parte mia: ok e ben tre punti esclamativi.
Ma questo lui non può saperlo, anche se titolato.
Strana gente gli Avvocati.
Tua Titti
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