lunedì 10 settembre 2012

Un macaron,un confet,un pez di tort,e mettici anche un chantillì..

Lei è la mia amica ochei, per intenderci. Quella che si è laureata a pieni voti, che si è fatta mille masters in giro per il mondo, manco dovesse mandare il CV alla casa bianca, e che se scrivesse un libro sui suoi viaggi farebbe invidia a tutte le rubriche e guide sui generis.
E poi, sempre lei, è successo che un giorno è arrivata da me e mi ha teso la mano: un dito adornato da un anello, quell'anello, capiamoci.
Il tempo sembrava lontano, quasi fermo, immobile.. figuriamoci..settembre è fra un sacco, arriverà tardissimo..
E  invece il gran giorno è arrivato.
Facendo la seria inizio con un  GRAZIE. Un grazie che racchiude uno scorcio di Torino tinto da un colore rosa, rosa confetto, come quelli che prendi ai matrimoni e ti ci riempi le tasche guardandoti attorno e sperando che le madri e affini non ti becchino, ma sai com'è..porta bene!
E io sabato vuoi che non ne abbia presi un bel po'?
Lei, la mia amica, era bellissima. Ho avuto un mancamento appena appena all'inizio, quando ha varcato la soglia in chiesa,poi durante la celebrazione mi sono data un tono. Anzi dirò di più, spavalda e brillante mi erigevo dal diciottesimo banco con le stesso coraggio di un eroe greco ( e per eroe greco intendo Achille, non l'amico nerd quale Patroclo che, fesso, ha voluto strafare mettendosi le vesti non sue e poi la fine la sappiamo tutti bene). E poi c'è stato quel momento, quel catastrofico momento, che Alli Orsetta e Azzurra me l'avevo detto di evitare, ma io nulla..anzi orgogliosa non vedevo l'ora arrivasse: lettura dell'intenzione.
La faccio breve: a) Perpetua che mi riprende perche avevo il collo scoperto e mi mette la stola a mo' di casco in testa per rendermi degna al pubblico: svergognata!! b) per poco non tiro giù il leggio causa marmo scivoloso e tacco 100 c) cuore in gola arrivata al leggio d) il respiro, ma cos'è il respiro? io soffoco.. e) lacrime che scendono, parole spezzate, visione troppo lunga di quel foglietto che mi sembrava fosse l'intera divina commedia da recitare e io ero alla terza riga, f) maledizione, se non mi spiccio durerà più la mia permanenza all'altare che la messa stessa!!!
E comunque hanno detto "sì". Un sì dolce, meraviglioso, sentito e forte. Un "sì" che mi è piaciuto un sacco, che mi ha fatto sognare e credere, credere ancora, che in fondo a noi giovani easy di Torino la fortuna ci bacia costantemente e l'amore arriva, se vero.
Poi ecco, un grazie lo dedico anche allo sposo, che mi è troppo simpatico, che adoro e che per la mia amica non avrei potuto augurare di meglio. L'unica cosa, questa la dico: se fosse stato anche lui di Torino meglio..almeno avremmo evitato tutto il ben di dio "alla francese" a tavola e dintorni. Cioè, pure i macarons mi sono ritrovata all'ingresso della pista da ballo, che Ginevra continuava ad addentare insieme a me per essere sicure di averli gustati totalmente e per bene.
La torta? La torta era talmente bella che sembrava finta, che uno mi si è avvicinato pure chiedendomi se non fosse di plastica. E ma sai com'è a Torino le cose noi le facciamo belle e buone..
Ma a parte gli scherzi, ancora grazie. A volte mi do un pizzicotto per essere certa sia successo tutto per davvero, guardo il cellulare e vedo foto e video.
Sì, la mia amica si è sposata, non è stato un sogno, è successo per davvero.. allora che dire:
Congratulazioni, col cuore...

Tua Titti


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